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G20 Spiagge, torna il summit sul settore balneare: ecco di cosa si parlerà

Presentata la prossima edizione del vertice tra i maggiori Comuni costieri d’Italia, che quest’anno conta 6 new entry. Appuntamento dal 18 al 20 settembre a Castiglione della Pescaia.

Tutto pronto per la seconda edizione del “G20 Spiagge”. Si terrà dal 18 al 20 settembre a Castiglione della Pescaia in Toscana. Il tavolo permanente del G20s ha deciso di far diventare il summit un appuntamento annuale e itinerante, prospettandosi come un momento d’incontro imprescindibile per i soggetti pubblici e privati che abbiano a cuore lo sviluppo strategico del turismo balneare italiano. E quest’anno, ai venti Comuni coinvolti per la prima edizione del G20s se ne sono aggiunti altri sei. Il nucleo dello scorso anno era composto da Grado, Lignano Sabbiadoro (Friuli Venezia Giulia), Caorle, Cavallino Treporti, Chioggia, Jesolo, San Michele al Tagliamento – Bibione (Veneto), Bellaria Igea Marina, Cattolica, Cervia, Cesenatico, Comacchio, Riccione, Rimini (Emilia-Romagna), Castiglione della Pescaia, San Vincenzo (Toscana), Forio, Ischia, Sorrento (Campania), Vieste (Puglia). A questi, da settembre si aggiungeranno Rosolina (Veneto), Grosseto, Orbetello, Viareggio (Toscana), Arzachena (Sardegna) e Taormina (Sicilia). Si tratta insomma delle 26 più importanti destinazioni balneari della penisola, che sono state selezionate in base alle presenze registrate nel 2017 e che daranno vita a un summit unico nel suo genere: tre giorni di incontri, workshop, seminari durante i quali amministratori pubblici, tecnici del turismo, studiosi e decision maker si confronteranno per pianificare le strategie di sviluppo del settore, individuare possibili sinergie e scambiarsi buone pratiche. Un confronto che avrà come punti di riferimento tre pilastri fondamentali – sostenibilità, innovazione e progettazione strategica – e quattro temi cardine – ambiente, sicurezza, fiscalità e promozione. I temi al centro del summit Il tema della sostenibilità ambientale rispetto allo sviluppo del turismo in Europa sarà cruciale nei prossimi anni: dalle emissioni inquinanti associabili al trasporto alle problematiche relative ai rifiuti, dall’uso intensivo di risorse naturali all’utilizzo di prodotti a rilevante impatto ambientale, dal disboscamento alle problematiche sulla biodiversità che si ripercuotono direttamente e indirettamente anche sulle nostre spiagge. Sul fronte del tema della sicurezza, i sindaci del G20s puntano invece a offrire spiagge curate, accoglienti, ben attrezzate, ma soprattutto sicure. «Da affrontare con urgenza, dunque, gli argomento della sicurezza sulla costa, della lotta ai fenomeni dell’abusivismo commerciale e dell’illegalità e gestione del pronto soccorso in spiaggia», spiega il comunicato del G20s. L’altro grande capitolo è quello della fiscalità. «I vincoli dettati dall’esigenza di consolidamento dei conti pubblici, che nel corso della scorsa legislatura hanno richiesto un rafforzamento delle misure di coordinamento della finanza pubblica e di controllo delle decisioni di entrata e di spesa degli enti locali, hanno reso precario e incerto il quadro normativo della finanza locale rispetto a quanto prefigurato dalla legge delega n. 42 del 2009 sul federalismo fiscale; ciò in particolare per quanto concerne la fiscalità municipale, per la quale le frequenti modifiche della tassazione immobiliare hanno comportato un’instabilità del sistema di finanziamento delle funzioni nonché dell’avvio delle perequazione fiscale delle risorse», spiegano i sindaci. Obiettivo del G20s è quindi quello di «coinvolgere le associazioni e le istituzioni per una profonda riforma del federalismo fiscale all’interno dei confronti aperti per l’autonomia regionale e rivedere i criteri perequativi in sede di Conferenza, Stato, città e autonomie locali». Ultimo grande tema è quello della promozione. «Il turismo balneare in Italia, definito dal PST 2017-2022 come un prodotto maturo, si trova oggi a fronteggiare tali forme di competizione a cui non era preparato anche a causa delle “rendite di posizione” acquisite nel tempo, ma oggi non più sufficienti ad affrontare il mercato. Le spiagge dovranno quindi sapere rispondere a una domanda sempre più preparata, smaliziata e turisticamente “infedele” e di conseguenza più esigente e segmentata, che richiede proposte sempre più personalizzate, innovative e di qualità», conclude la nota.