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Regione/ Impianti termici, protesta dei manutentori pugliesi. Confartigianato: da 3 anni senza direttive.

Pronti alla mobilitazione gli impiantisti ed i ma­nutentori termo-idraulici pugliesi. La categoria lancia l’ultimatum per l’applicazione delle nuove norme sul catasto energetico regionale.

«In Puglia la materia della manutenzione degli impianti termici – dice Confartigianato Puglia – è in preda ad un vero e proprio caos». Dal 2013 c’è l’obbligo di procedere a controlli periodici di efficienza energetica, con frequenza prestabilita in funzione della tipologia dell’impianto, della fascia ter­mica di potenza e del tipo di combustibile. Alle Regioni viene affidata la responsabilità di determinare le tempistiche e le modalità. A dicembre del 2016 la Regione approva la legge numero 36/2016 demandando i relativi aspet­ti applicativi a successivi atti di Giunta. «Ma l’avvicendamento degli assessori e dei re­lativi dirigenti competenti hanno allungato i tempi: ci sono voluti quasi due anni per giungere alla pubblicazione del testo dei provvedimenti attuativi». La delibera di Giunta affidava le disposizioni ad una «de­terminazione del dirigente della competente struttura regionale. Solo che- aggiunge Con­fartigianato – ad un anno di distanza dall’ap­provazione dei provvedimenti attuativi e ben tre anni dalla legge regionale 36, di tale determinazione non c’è ancora traccia». La questione comporta una serie di conseguenze: negli ultimi anni, infatti, le Province e, in alcuni casi, i singoli Comuni hanno creato sistemi del tutto autonomi e indipendenti con regole molto diverse tra loro per quanto concerne tempistiche e modalità di espletamento delle campagne di controllo degli impianti, versamento dei re­lativi tributi (i cosiddetti «bollini»), sanzioni nei confronti dei soggetti inadempienti. «Tutti elementi che la nuova normativa – se solo fosse applicata – riporterebbe ad omogeneità anche tramite la creazione di un catasto re­gionale degli impianti. Forti dell’incertezza e del caos burocratico, molte autorità territoriali continuano a com­portarsi ora secondo regole proprie, ora secondo le norme regionali seguendo la convenienza del caso e senza alcun coordinamento. Di qui la protesta degli impiantisti e ma­nutentori aderenti a Confartigianato.