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Meno tumori in Puglia. La Regione registra un minor numero di casi, ma il sistema sanitario sconta ritardi in tema di screening.

Meno casi, ma minore capacità di sopravvivenza. La Puglia, co­me buona parte delle regioni del Sud, ha un minor numero di casi di tumore rispetto alle re­gioni del Nord, ma resta ancora indietro per quanto riguarda la prevenzione e la capacità di so­pravvivere alla malattia entro i cinque anni dalla diagnosi. Luci e ombre che emergono da “I nu­meri del cancro in Italia 2019”, volume messo a punto da varie associazioni (Aiom, Airtum, Pas­si e Siapec) specializzate sul te­ma oncologico. Il report ha evi­denziato per la prima volta una tendenza alla diminuzione di nuovi casi di tumore a livello na­zionale: circa duemila casi in meno quelli stimati quest’anno rispetto ai 373mila del 2018. Per la prima volta la Puglia ha forni­to i registri tumori di tutte le sei province. Ne viene fuori una fo­tografia abbastanza chiara del­la situazione regionale. In sinte­si, la Puglia può contare un mi­nore numero di casi, ma il suo si­stema sanitario regionale scon­ta ancora ritardi in tema di screening. Partiamo dai numeri: secon­do il rapporto nel 2019 si stima­no in Puglia, 21.500 nuovi casi di tumore (12mila fra gli uomini e 9.500 fra le donne). Per fare un confronto, il rapporto dell’anno precedente riportava 22.600 casi totali di tumore in Puglia. In pratica quest’anno do­vrebbero registrarsi 1.100 nuovi casi in meno di cancro nella no­stra regione. Troppi se si consi­dera che a livello nazionale que­st’anno si segnalano 2mila casi in meno. Eppure lo stesso rap­porto segnala che l’incidenza di tumori in Puglia resta stabile. Stesso discorso per la mortalità: confrontando le cifre del rap­porto 2019 con quelle del docu­mento dello scorso anno emer­ge una riduzione della mortali­tà che comunque resta fra le più basse d’Italia: 10.066 i casi nel 2019 (5.767 fra gli uomini e 4.299 fra le donne) e 9.986 nel 2018 (5.804 fra gli uomini e 4.182 fra le donne).