NOTIZIE UTILI/ Al via i contratti di espansione con i prepensionamenti. Non si può licenziare chi torna da una lunga malattia. È il Comune e non l’Asl a farsi carico delle somme integrative relative al ri¬covero di anziani non autosufficienti.
Al via i contratti di espansione che consentiranno ai dipendenti delle grandi aziende di andare in pensione a partire dai 62 anni di età oppure con 37 anni e dieci mesi di contributi. Le imprese con un organico superiore alle 1000 unità lavorative alle prese con un processo di reindustrializzazione e riorganizzazione che richiede ima modifica dei processi aziendali, daranno la possibilità ai lavoratori di andare in pensione prima. Unica condizione : trovarsi a non più di 5 anni dal conseguimento del diritto alla pernione di vecchiaia, ovvero aver maturato il requisito minimo contributivo, o anticipata nell’ambito di accordi e previo esplicito consenso in forma scritta.
Accordo tra Poste Italiane e le associazioni dei consumatori, per definire le iniziative a tutela dei risparmiatori in relazione agli investimenti sul FondoObelisco venduto come investimento a basso rischio, ma poi fallito. Il Fondo che ha registrato una perdita pari a 2.200 euro per quota rispetto ai 2.500 investiti, ha provocato la reazione dei risparmiatori. L’accordo prevede che ai soggetti appartenenti a fasce deboli (per età; ultraottantenni; stato di disoccupazione; residenza in comuni interessati da sisma; indigenza o malattia) Poste Italiane garantirà l’immediata integrale rifusione del capitale investito, in valuta attraverso un cosiddetto “Bonus Compensativo”. Una formula di chiusura ampia consentirà inoltre di sottoporre alla commissione di conciliazione casi non ricompresi in quelli indicati nell’accordo ma per i quali l’associato possa comunque considerarsi in condizioni di disagio. Per tutti gli altri soggetti verrà proposta la sottoscrizione di una polizza ramo vita, quinquennale, emessa da Poste Vita. Allo scadere dei 5 anni, a prescindere dal risultato operativo della polizza, il risparmiatore riceverà almeno la somma necessaria a raggiungere i 2.500 euro, considerate le cedole già ricevute.
Non si può licenziare chi torna da una lunga malattia. Lo ha stabilito la Cassazione. Gli Ermellini rammentano che per accordare la tutela che l’ordinamento riconosce a fronte di tale violazione, occorre che l’intento ritorsivo datoriale abbia avuto efficacia determinativa esclusiva della volontà di recedere dal rapporto di lavoro, anche rispetto ad altri fatti rilevanti ai fini della configurazione di una giusta causa o di un giustificato motivo di recesso. L’onere della prova della prova del carattere ritorsivo nel provvedimento adottato dal datore di lavoro grava sul lavoratore e può essere assolto con la dimostrazione di elementi specifici tali da far ritenere con sufficiente certezza l’intento di rappresaglia, dovendo tale intento aver avuto efficacia determinativa esclusiva della volontà del datore di lavoro.”
È il Comune e non l’Asl a farsi carico delle somme integrative relative al ricovero di anziani non autosufficienti. Lo chiarisce la Cassazione . Alla base della decisione una vicenda in cui la Corte d’appello di Catania, aveva condannato l’azienda sanitaria provinciale della stessa città a versare al Comune di Acicastello circa 130mila euro, per oneri di natura sanitaria rese agli istituti convenzionati a titolo di integrazione delle rette di ricovero di anziani non autosufficienti. I supremi giudici hanno ribadito che spetta ai Comuni, singoli o associati, la titolarità delle funzioni attinenti l’assistenza a domicilio o mediante ricovero in strutture protette, agli anziani non autosufficienti assegnando alle unità sanitarie locali il compito di assicurare i servizi di carattere sanitario, integrativi dei servizi di competenza dei Comuni.
A partire da ottobre dobbiamo prepararci a bollette per l’energia più care. Gli aumenti sono di entità media e in linea con la stagionalità: per l’elettricità spenderemo il 2,6% in più e per il gas e ci aspettano fatture più care del 3,9%. Calano però gli oneri di sistema, unà delle voci che da sempre scatenano il malcontento degli utenti e che pesano per oltre il 25% sul totale della bolletta elettrica. Il ribasso è piuttosto limitato (-0,6%), ma se la tendenza dovesse essere confermata, potrebbe esserci un ulteriore diminuzione anche a dicembre. Da luglio 2020, infatti, questa forma tariffaria dovrebbe sparire e dovremmo passare ufficialmente al mercato libero per l’energia. In vista del passaggio al mercato libero dell’energia del prossimo 1° luglio 2020, perciò, è necessario controllare i dettagli della bolletta che è consigliabile tenerla fissa per 12 o 24 mesi. Questo permette di tutelarsi da eventuali rincari dovuti alla stagionalità o a eventi straordinari come quelli dovuti alle tensioni sui mercati registrati nell’estate 2018
Le associazioni Codici, Aeci, Aiace e Konsumer annunciano la costituzione di una rete di protezione per i consumatori. Attraverso una serie di sportelli specializzati e qualificati, i cittadini possono chiedere informazioni e ricevere assistenza per affrontare e risolvere le problematiche legate allecar- telle esattoriali. Le associazioniCodici, Aeci, Aiace e Konsumer, al fianco dei cittadini , si avvalgono di esperti, a disposizione dei consumatori per fornire assistenza e supporto. Per saperne di più, contattare Codici chiamando il numero telefonico 06.5571996 oppure scrivendo un’email all’indirizzo di posta elettronica segreteria sportello@codici.org