La presentazione del disegno di legge sulla bellezza (il Testo unico di norme urbanistiche predisposto dall’assessore Alfonso Pisicchio) avrebbe dovuto concludere la stagione delle norme straordinarie. Ma a soli sei mesi dall’ultima proroga, la Regione ci riprova: in commissione Lavori pubblici è arrivato un nuovo disegno di legge che riguarda il Piano casa, la norma (lanciata per la prima volta ai tempi del governo Berlusconi) che prevede bonus volumetrici del 20% per l’ampliamento delle abitazioni. La discussione, programmata ieri, è stata rinviata alla prossima settimana per consentire la presentazione di emendamenti. La proposta, firmata da Fabiano Amati (Pd), per il momento non consente infatti altri elementi se non il semplice slittamento dei termini anche per il 2020: potranno infatti essere ampliate entro il 31 dicembre del prossimo anno tutte le costruzioni esistenti al 1° agosto 2019 (oggi è al 1° agosto 2018). Una ‘misura che, pensata per dare una scossa straordinaria all’edilizia, si è trasformata poi nei fatti in una misura strutturale. Tanto da essere estesa ben oltre l’idea originaria: oggi in Puglia è possibile ampliare anche unità non residenziali, sono consentiti i cambi d’uso (i capannoni industriali trasformati in bed&breakfast), e tra le maglie larghe degli emendamenti sono passate anche normette (poi impugnate da Palazzo Chigi) che sembravano scritte apposta per risolvere qualche caso particolare. Il Piano casa risale esattamente a 10 anni fa (governo Berlusconi), e in Puglia fu recepito con la legge 14/2009. Da allora i termini sono stati prorogati sei volte, in particolare dal 2014 di anno in anno: quella in discussione domani sarebbe la settima. Nello scorso novembre la leggina di proroga fu subissata dagli emendamenti, ben 13, costringendo il presidente del Consiglio regionale, Mario Loizzo, a rinviare la discussione: nel testo era entrato di tutto. Eppure, poco meno di un mese fa l’assessore Alfonso Pisicchio ha presentato il testo sulla bellezza che – come annunciato – si occupa anche di mettere ordine nella premialità per l’edilizia introducendo una serie di norme che riguardano chi interviene sugli edifici esistenti con tecniche innovative. Per questo ha previsto un bonus volumetrico automatico fino al 10% per tutti gli interventi edilizi effettuati con criteri sostenibili, cui sommare un eventuale ulteriore 10% per la demolizione e ricostruzione di vecchi edifici (che potranno essere delocalizzarli) e con la possibilità di arrivare fino al 35’» di volumetria aggiuntiva. Ma è possibile (per non dire probabile) che il testo, molto complesso, non riesca ad essere approvato prima della fine della legislatura. Ed ecco dunque spuntare l’ennesima proroga.
[m.s.]