Parlano i numeri. Il Tribunale di Foggia in seguito all’accorpamento nel 2013 di quello di Lucerà e di sei sezioni distaccate di San Severo, Manfredonia, Cerigola, Trinitapoli, Rodi e Apricena, è Punico ufficio giudiziario della Capitanata e serve una popolazione di circa 700mila persone; in 12 mesi sono state definite 35mila cause penali e civili; ha solo 30 anni di vita ma è diventato troppo piccolo, né basta la succursale di viale Fortore (affitto annuo di mezzo milione) perché ha bisogno di ulteriori 5500 metri quadri per gli uffici; 4mila metri quadri per gli archivi; ed altri tarila metri quadri per le aule. Il che significa che la struttura di viale Primo maggio va ampliato, costruendo un’altra palazzina: servono però 20 milioni per attuare il progetto già redatto, cui aggiungere altri 7 milioni di euro per lavori di adeguamento della struttura esistente, visto che in occasione di acquazzoni piove dentro alcune stanze e uffici, impregnando i faldoni processuali. Ecco di cosa si parla in concreto quando ci si riferisce all’edilizia giudiziaria. Per rendere l’idea l’avvocato Giulio Treggiari, neo presidente della Camera penale, ha esordito dicendo che il convegno sui «Trent’anni del palazzo di giustizia di Foggia, quali i problemi e le necessità», avrebbe dovuto svolgersi nell’aula della corte d’assise, ma problemi di agibilità non consentono l’uso delle aule se non per finalità esclusivamente giudiziarie; e così il dibattito ha trovato ospitalità nel’auditorium Santa Chiara. Il dibattito, organizzato dal Rotary club Foggia in collaborazione con la locale sottosezione dell’Associazione nazionale magistrati, Ordine avvocati e Camera penale, ha visto confrontarsi magistrati (procuratore capo, presidente dell’Anm, presidente della prima sezione civile); avvocati (tra cui l’attuale presidente dell’Ordine e il suo predecessore); funzionari del provveditorato alle opere pubbliche. Hanno parlato di cosa non va e di cosa bisogna fare per risolvere i problemi. Quelli di edilizia giudiziaria – cioè Tribunale troppo piccolo – si sommano a quelli relativi alla manutenzione, acuiti questi ultimi dal passaggio di competenze. Fino al 2015 era il Comune a occuparsene, lo faceva in tempi rapidi per poi essere rimborsato dal ministero di Giustizia; da 4 anni le competenze sulla manutenzione sono passate allo stesso dicastero e i tempi si sono allungati. Molti dei presenti al convegno sono rimasto stupiti nell’apprendere che il Tribunale è ancora privo della certificazione di agibilità, non essendo mai stato mai rilasciato – è stato detto durante i lavori – il certificato antincendio dei vigili del fuoco. Nel corso degli anni sono stati presentati progetti di adeguamento sia per prevenzione degli incendi sia per gli impianti, rimasti senza attuazione visti i costi: quelli preventivati nel 2005 ammontavano a 5 milioni. I problemi maggiori per la Giustizia foggiana sono cominciati a settembre 2013, con la soppressione di 7 uffici giudiziari (Tribunale di Lucerà, e le 6 sezioni distaccate dello stesso ufficio giudiziario lucerino e di quello del capoluogo) per la riforma della geografia giudiziaria varata dal governo Monti; con conseguente l’accentramento di tutto a Foggia, compresi gli archivi. La Capitanata per estensione è pari alla Liguria dove operano 4 tribunali. Bisogna quindi reperire ulteriori spazi, quantificati in oltre 13mila metri quadri nel corso del convegno. La soluzione è costruire nuove palazzine, il progetto c’è ma servono 20 milioni. Nel frattempo il provveditorato alle opere pubbliche sta curando il rifacimento del tetto per evitare nuovi allagamenti e l’adeguamento dell’impianto termico.