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Vieste – USI CIVICI, NOBILETTI: “CON IL NUOVO REGOLAMENTO LE AFFRANCAZIONI SARANNO MENO ONEROSE SIA PER LE CIVILI ABITAZIONI CHE PER LE AZIENDE”

Dopo l’approvazione in Consiglio comunale, nella seduta di lunedì 25 novembre, del Regolamento relativo ai cosiddetti “usi civici” abbiamo incontrato il sindaco di Vieste, Giuseppe Nobiletti, per parlare di una questione ormai alla ribalta da qualche  mese per la comunità viestana.  

Sindaco,  in breve, per fare una scheda  introduttiva, cosa sono gli usi civici e quali le relative problematiche?

“Come ha avuto modo di spiegare diverse volte, si tratta sostanzialmente di un vincolo medioevale  che insiste su diversi terreni siti nel Comune di Vieste e che, mediante l’istituto della affrancazione,  devono essere appunto eliminati ovvero affrancati. Questa tematica è venuta fuori soprattutto nell’ultimo periodo anche perché ormai accade che, quando i notai devono redigere degli atti di trasferimenti di proprietà  non si fermano più al primo atto precedente ma vanno indietro nel tempo e  scoprono che tanti terreni che oggi sembrano di proprietà privata sono invece soggetti ancora ad uso civico. Oggi il problema è importante per il nostro Comune anche alla luce di una perizia, la  famosa perizia di Castellano che parrebbe imporre il vincolo sull’intera città anche se, come ho già  avuto modo di spiegare in Consiglio comunale, noi contesteremo questa perizia davanti alla Commissione degli usi civici per cercare di farla invalidare”.  

In Consiglio comunale avete portato in approvazione un Regolamento proprio per quanto riguarda questa tematica. Chi sono i destinatari e quali gli obiettivi che vi siete prefissati con questo documento?

“Faccio prima una premessa. Il Regolamento comunale del 2014 risulta eccessivamente oneroso per i cittadini: per quel vincolo medievale si prevedevano somme spropositate. Per questo nell’ultimo Consiglio comunale si è proceduto ad una modifica di quel Regolamento con l’introduzione di ulteriori criteri e con l’abbassamento soprattutto di questi canoni di affrancazione che in alcuni  casi godono di una riduzione tra  il 75 e l’80 per cento. Naturalmente queste  riduzioni sono state fatte in ossequio al dettato normativo, quindi assolutamente nella piena potestà da parte del Comune, ma con l’obiettivo prioritario di venire incontro alle esigenze dei nostri cittadini. La motivazione che ci ha spinti a definire il Regolamento è quella di chiudere definitivamente questa vicenda e non invece per un  desiderio di fare cassa, così come è stato affermato da qualcuno in Consiglio comunale.  C’è solo la volontà di risolvere i problemi dei  cittadini perché, per una questione venuta alla ribalta e cavalcata politicamente da taluni la scorsa quest’estate, oggi si è determinata non solo una sorta di difficoltà nella commerciabilità di molti terreni gravati da usi civici ma anche l’impossibilità di passarli ai  propri figli perché  persiste ancora formalmente questo vincolo. Per facilitare l’affrancazione si  è deciso di abbassarne il costo al limite massimo possibile. Faccio un esempio, ricordando che il parametro di riferimento è la rendita catastale. Per una casa di circa 100 metri quadri, con il vecchio Regolamento si sarebbe andato a pagare per avere lo sgravio dal vincolo, intorno ai 4.200/ 4.300 euro adesso si andranno a pagare circa mille euro, potendo fra l’altro fruire di una rateizzazione fino a 15 anni. Per un’attività  imprenditoriale su un terreno, ad esempio, con una rendita catastale intorno ai 20 mila  euro, prima si sarebbe pagato intorno ai 200 mila euro adesso si pagheranno circa 35 mila euro, anche in questo caso potendo godere di una rateizzazione fino a 15 anni. Questa abbassamento è anche legato al fatto di cercare di non ingenerare contenziosi con le persone e le aziende. Noi ci siamo messi nei loro pani ed abbiamo fatto di tutto, il massimo possibile per far pagare il meno possibile, per quello che la legge ci consentiva di fare, assumendo come  parametro fondamentale la rendita catastale. In consiglio comunale una parte dell’opposizione ha obiettato che si sono favorite le aziende rispetto alle abitazioni residenziali con abbattimenti maggiori per le prime rispetto alle seconde. Ma così  non è. Assolutamente. Come è stato spiegato con degli esempi concreti, anche in Consiglio comunale, non c’è nessuna diversificazione tra quelle  che sono le aziende e le abitazioni. I valori di partenza  sono diversi, viene infatti preso un valore più basso per quanto  riguarda le  abitazioni private  rispetto a quello del  aziende per cui alla fine  quello che non viene dato come riduzione dopo, viene fin dato all’inizio per il valor di riferimento prescelto, quindi sostanzialmente  i due parametri convergono con una riduzione uguale sia per una che per l’altra categoria. Devo peraltro sottolineare che, anche in questo caso, pur dovendo  approvare un qualcosa in favore dei cittadini  l’opposizione non ha votato. Se non fosse  stato per il consigliere Rosiello, che è rimasto in aula fino alla fine ed ha  anche dato degli spunti  interessanti per il  miglioramento del Regolamento, il  resto dell’opposizione è andata via. E questo comportamento non è sicuramente in favore  dei cittadini. Con questo regolamento si è voluto fare chiarezza per quanto riguarda la proprietà di immobili, da un lato per consentirne  la commerciabilità e dall’altra facendolo in modo che liberarsi da questi vincoli non sia troppo oneroso.  

Dopo l’avvenuta approvazione del Regolamento, quali saranno i passi successivi?

“Il prossimo passo sarà quello relativo all’affidamento dell’incarico ad una  società che curerà l’accertamento e la  riscossione dei canoni relativi agli usci civici. Poi ci saranno altri atti,  sicuramente nei primi mesi del prossimo anno, finalizzati ad attivare un contenzioso con la Regione Puglia proprio per verificare l’attendibilità di alcune perizie sul territorio comunale. Noi  riteniamo infatti che  soprattutto la perizia di Castellano non venga interpretata nella maniera corretta dalla Regione Puglia per cui di rivolgeremo al Commissario. Con una corretta interpretazione di questa perizia si potrebbe già liberare dal vincolo quasi il 50  per cento della territorio comunale da questo presunto vincolo. In seguito verrà approvato un nuovo Regolamento per le  alienazioni che riguarda i cosiddetti occupatori legittimi. Per questa categoria di soggetti  ci vorrà un po’ di tempo in più anche perché il relativo regolamento deve passare in Regione Puglia. Tengo a ribadire che la nostra iniziativa, pur se necessita di un lasso di tempo non breve, è tesa a risolvere il problema nell’interesse dei cittadini. Ritengo che  questo sbloccherà significativamente molte  pratiche di affrancazione che oggi  magari tanti cittadini non presentano perché appunto i canoni finora previsti erano troppo onerosi”.