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Anziani e battaglieri, per i pensionati di Foggia un 2020 di nuove lotte

Assemblea SPI Cgil delle 31 leghe comunali, intercomunali e sub-leghe della Capitanata

166mila pensionati in provincia, 2 su 3 ricevono una pensione minima

Il caso del “nonno” di Poggio Imperiale: gli sono stati riconosciuti 30mila euro di arretrati

“I pensionati foggiani guardano al futuro, certo, e lo costruiscono ogni giorno nelle famiglie in cui rivestono un ruolo importante, talvolta fondamentale per le nuove generazioni, e per strada, nelle piazze, con iniziative e capacità di mobilitazione che nel 2019 si è ulteriormente rafforzata”. Sono queste le parole con cui Franco Persiano, segretario provinciale SPI Cgil Foggia, ha aperto ieri, martedì 10 dicembre 2019, l’assemblea delle leghe Spi territoriali. In provincia di Foggia, il Sindacato Pensionati della Cgil è attivo e presente quotidianamente con 11 leghe comunali e intercomunali (Foggia, Cerignola, Manfredonia, San Severo, Lucera, San Giovanni Rotondo, Apricena, San Nicandro Garganico, Orta Nova, San Paolo di Civitate e Rodi Garganico), 20 sub-leghe e 4 recapiti che funzionano da punto di riferimento anche nei piccoli centri come Roseto Valfortore, Stornarella e Rignano Garganico. All’assemblea, era presente anche Stefano Landini, della segreteria nazionale dello SPI Cgil. “In Italia, siamo presenti con 1517 reti”, ha dichiarato Landini. “In alcune realtà territoriali, come radicamento siamo secondi soltanto alla Chiesa cattolica. In ogni parte del Paese diamo del ‘tu’ al territorio”.

 

2020, LOTTA TRA PRESENTE E FUTURO. Il presente e il futuro per lo SPI Cgil si chiama “Legge di Bilancio”: anche i pensionati della Capitanata, come hanno già fatto nella grande manifestazione del 16 novembre al Circo Massimo, torneranno presto a mobilitarsi per rivendicare, assieme agli altri sindacati, una serie di misure fondamentali. La battaglia riguarda il ripristino di un sistema di rivalutazione equo che tuteli il potere d’acquisto della pensioni; la ricostruzione del montante come base di calcolo per chi ha subito il blocco negli anni precedenti; l’allargamento della platea dei beneficiari della 14esima; la separazione della previdenza dall’assistenza; il taglio delle tasse anche per i pensionati, perché sono la categoria che paga più di tutti; una seria lotta all’evasione fiscale; una legge nazionale sulla non autosufficienza.

 

I PENSIONATI IN CAPITANATA. Nel 2019, lo SPI Cgil Foggia ha fatto assistenza nelle piazze, ha aiutato i pensionati a controllare la propria posizione pensionistica e, in molti casi, a ricevere gli arretrati su quanto non era stato loro riconosciuto per anni. Clamoroso, a questo proposito, il caso di un anziano signore di Poggio Imperiale che, proprio grazie a un controllo effettuato nell’ufficio itinerante del pullmino SPI in giro nelle scorse settimane in tanti paesi della Capitanata, si è visto riconoscere dall’Inps circa 30mila euro di arretrati non riconosciuti per 5 anni. In Capitanata, ci sono circa 166 mila pensionati. Il 66% di loro riceve pensioni minime, inferiori a 500 euro mensili. L’importo medio delle pensioni erogate in provincia di Foggia supera di poco i 600 euro. Sono quasi 94mila le donne pensionate, poco meno di 73mila gli uomini in pensione. Sono circa 32mila le prestazioni riconosciute agli invalidi civili per un importo medio mensile di quasi 400 euro ciascuno. Oggi i pensionati sono diventati gli ammortizzatori sociali della crisi all’interno delle famiglie. Le nonne e i nonni sostengono e cercano di aiutare come possono, non solo economicamente, i figli e i nipoti.