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Movimento 24 agosto/ L’OASI NATURALISTICA LAGO SALSO NON SI TOCCA!

Riceviamo e pubblichiamo.

Il Movimento 24 agosto per l’equità territoriale non può restare insensibile alle preoccupazioni nascenti dalla procedura di liquidazione della società di gestione che l’ Ente Parco Nazionale del Gargano, socio di maggioranza, ha avviato nei giorni scorsi tramite il suo neo presidente Pasquale Pazienza.

Preoccupazioni che nascono dalla circostanza che l’Oasi Salso senza gestione, o con una gestione non oculata, potrebbe tornare ad essere un territorio oggetto di possibili quanto probabili speculazioni, non sostenibili da un’area che con mille difficoltà è stata sottratta all’azione di bracconieri, piromani e delinquenti vari; preoccupazioni che non possono non tenere in conto l’alta valenza criminale che la provincia di Foggia ha raggiunto negli ultimi anni.

Nell’ambito dei numerosi siti naturali, parchi suburbani, parchi provinciali, oasi di associazioni ambientaliste (WWF, Pro Natura, LIPU) riconosciute come aree naturali protette, siti appartenenti alla Rete Natura 2000, considerati di grande valore in quanto habitat naturali dagli eccezionali esemplari di fauna e flora, istituiti nel quadro della “direttiva habitat” al fine di preservare specie ed habitat per proteggere la biodiversità nell’ambito del territorio dell’Unione europea, tenendo in conto gli aspetti economici, sociali e culturali locali e regionali nel quadro di uno sviluppo sostenibile, l’Oasi Lago Salso è da considerare ai più alti livelli e merita particolare attenzione.

Come ha fatto rilevare in una nota l’ambientalista garganico Gianfranco Eugenio Pazienza , “ non si liquida una gloriosa iniziativa ambientale: quella che un tempo fu azienda venatoria e agricola del Comune di Manfredonia, divenne il simbolo della lotta ambientale della città impegnata a far chiudere l’Enichem, la fabbrica della morte del Golfo. E con l’istituzione del Parco Nazionale del Gargano, l’Oasi lago Salso insieme alle iniziative del Centro Visite Laguna di Lesina furono le prime attività di tutela della natura e di visibilità del Parco Nazionale. L’esempio dei primi interventi Green”.

Come non prendere in esame l’alta valenza ambientale e naturalistica raggiunta negli anni dall’Oasi Lago Salso, gli importanti e persino incredibili risultati raggiunti in termini di biodiversità con unpatrimonio avifaunistico continuamente incrementato come raramente è capitato di vedere in altri siti e che hanno consentito il ritorno di specie che non nidificavano da decenni.

E’ tutta fallimentare la gestione amministrativa del CdA?

Non sembra affatto di questo parere il componente del CdA Vincenzo Rizzi, noto ambientalista che si è prodigato per l’Oasi e che in una nota dell’altro giorno ha snocciolato dati che fanno ulteriormente riflettere e che si riferiscono alla gestione amministrativa dal gennaio 2018, cioè da quando fu destituito il precedente consiglio d’amministrazione: 740 mila euro di debiti pregressi pagati, 714 mila euro di crediti recuperati, 7 transazioni stragiudiziali chiuse con 242 mila euro di risparmio rispetto alle iniziali richieste, 200 mila eurodi fondi liberati da procedure esecutive (pignoramenti), 2,7 milioni di euro di progetti pregressi rendicontati, tre bilanci presentati ed approvati.

E non può nemmeno passare sotto silenzio il pregiatissimo programma pluriennale di rilancio dell’Oasi Salso con 23 schede di azioni consegnate dalla Società all’ente Parco non più tardi del marzo 2019.

Il Movimento 24 agosto per l’equità territoriale non può che sottoscrivere e condividere l’appello a salvare l’Oasi Lago Salso di Manfredonia lanciato qualche giorno fa da Fulco Pratesi, fondatore e presidente onorario di WWF Italia, e da Mauro Furlani, fondatore e presidente della Federazione Nazionale Pro Natura.

Michele Eugenio Di Carlo

(Direttivo nazionale M24A – referente per la Capitanata)