«La Puglia continua a essere negativamente salda all’ultimo posto della classifica nazionale per la spesa dei fondi comunitari del Psr, secondo i dati della Rete Rurale Nazionale aggiornati al 31 ottobre 2019, con una spesa ferma al 22,62%, la più bassa d’Italia». Lo afferma in una nota Coldiretti Puglia il cui presidente, Savino Muraglia, sottolinea il rischio che «la Regione perda 149milioni di euro di fondi comunitari, che avrebbero generato circa 246 milioni di euro di investimenti».
«Al momento – aggiunge – l’unica certezza sono le misure a superficie dove, grazie alla disponibilità di Agea, si arriverà a pagamenti reali entro la fine dell’anno. Rispetto alle misure strutturali, la spesa sarà risibile se rapportata a quanto la Regione Puglia avrebbe dovuto spendere negli ultimi cinque anni».
«Anche sul fronte delle filiere c’è stata l’ennesima occasione persa dalla Regione Puglia che non ha ancora consentito – aggiunge Coldiretti Puglia – a cooperative e frantoi in tutta la Puglia di utilizzare oltre 40 milioni di euro del Psr Puglia per le strutture di stoccaggio che avrebbero potuto far fronte all’attuale stagnazione di mercato per eccesso di produzione».
«Anche i pagamenti della 5.2 per la rigenerazione del Salente – sottolinea – non vedono ancora la luce con l’impossibilità di procedere ai reimpianti nelle aree infette della provincia di Lecce, un ulteriore macigno sulla spesa del Psr che in Puglia è al palo da anni», insiste il presidente Muraglia».