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3 Gennaio / CHE COSA È DIO?

«Che cosa è Dio?» domanda il bambino. La madre lo stringe tra le braccia e gli chiede: «Che cosa provi?». «Ti voglio bene» risponde il bambino. «Ecco, Dio è questo.»

KRZYSZTOF KIESLOWSKI

Riuscii anni fa a vedere in anteprima i dieci film che il regista po­lacco (non credente) Krzysztof Kieslowski (1941-96) aveva dedicato al Decalogo e ne rimasi affascinato. Partecipai alla presentazione di alcuni di essi e all’elaborazione di un volume che ne raccoglieva la trama, descritta da Gina Lagorio (1922-2005), con interventi di vari autori tra i quali padre David Maria Turoldo (1916-92).

Tra le tante emozioni che provai una mi ritorna ora in mente, legata al film sul primo comandamento. L’ho evocata nella citazione del dialogo tra una mamma e il suo bambino, presente in una scena. Commentare quelle parole è come sporcarle tanto sono illuminanti e vere.

Certo, i teologi e i filosofi sono necessari per entrare in quel miste­ro che è Dio perché «conoscere» è anche sapere e capire intellettual­mente. Ma la Bibbia usa questo verbo soprattutto per esaltare l’amo­re, l’intuizione che fiorisce dal cuore, dalla volontà, dalla passione, dal corpo stesso.

Ed è per questa via che ogni conoscenza diventa piena e coinvolgente. Soprattutto quella religiosa: in quell’abbraccio, di cui tutti abbiamo nostalgia, c’è una verità su Dio unica. La scoper­ta del «Dio amore» proclamato dall’evangelista Giovanni avviene non tanto inerpicandosi su ardui sentieri speculativi quanto piutto­sto attraverso quel calore, quell’unione, quel fremito. Sono giuste anche le risposte del catechismo alla nota domanda: «Chi è Dio?».

Ma quella definitiva e piena è solo in un abbraccio, in un’intimità, in un abbandono dolce a Lui.

Gianfranco Ravasi