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IO NON CONDIVIDO!

Questa autodenigrazione non la condivido. Considerare un marchio indelebile e soprattutto negativo essere nato in un determinato luogo , è segno di scarsa cultura e ,ancor peggio, della più becera discriminazione.

Essere nati in un determinato luogo non è un parametro valido e tantomeno onesto per identificare e valutare una persona; è meschino chi lo fa. Sono forse considerati “inferiori” o “appestati” di criminalità i vari SCIASCIA, VITTORINI, QUASIMODO, PIRANDELLO, VERGA, per il solo fatto di essere nati in Sicilia? Terra dove ha avuto radici la mafia. Anzi loro per primi hanno denunciato e raccontato questo morbo che ci attanaglia. Senza parlare di Falcone, Borsellino, Peppino Impastato e tanti altri figli di questa terra che l’hanno combattuta, la mafia, sacrificando le proprie vite.

Leggo e sento, nello specifico, che Foggia e la Capitanata, in sostanza, non è considerata un gran città d’arte e che le sue tradizioni culturali non sono eccelse. Qui siamo allo sconsiderato rifiuto delle proprie radici storiche e culturali.

Non si può ignorare che Foggia e la Capitanata è territorio intriso di storia dal Neolitico ai nostri giorni, passando per il Medioevo,ETA’ Federiciana, Aragonese, all’Ottocento e Novecento.

Non si può ignorare che Foggia è sede arcivescovile metropolitana con un notevole patrimonio culturale artistico, architettonico, religioso. Non si può ignorare che Foggia e tutta la Capitanata è sede universitaria tra le più quotate. Non si può ignorare che Foggia e la Capitanata è stata tra le prime provincie a dotarsi di una Fiera Internazionale dell’Agricoltura. Non si può ignorare che Foggia e la Capitanata è stata sede di notevoli industrie e scuole aeronautiche e importante snodo ferroviario di tutto il sud. Non si può ignorare che Foggia e tutta la Capitanata è stata il “granaio d’Italia” fornendo a gran parte del paese le derrate alimentari che hanno sfamato milioni di persone. Non si può ignorare che Foggia , proprio per queste sue ricchezze di sviluppo e progresso , è stata bersaglio di ripetuti bombardamenti e che questo sacrificio è costato parecchi lutti e non si può non tener presente che questa città è tra quelle decorate al valor militare per la guerra di liberazione; insignita della medaglia d’oro al valor civile, per i sacrifici immani della sua popolazione durante la seconda guerra mondiale. Non si può ignorare che Foggia e la Capitanata hanno dato i natali a uomini di cultura come Saverio Altamura, Nicola Stame, Domenico Caldara,Giuseppe Rosati, per non parlare di Umberto Giordano a cui è dedicato il Teatro Comunale,secondo solo al San Carlo, all’epoca.

E non si può ignorare che Foggia e la Capitanata ha avuto le sue vittime innocenti che si sono opposti alla mafia che ha connotazione non solo foggiana ma di buona parte del territorio.

Certo, stiamo vivendo un periodo di crisi in cui sembra che lo spirito civico sia perduto. Un senso di responsabilità collettivo annebbiato da un individualismo miope e scomposto, ma soprattutto dalla paura. Una paura che non è facile vincere, ma tutti insieme dovremmo trovare la forza di emanciparsi da questa paura. Dobbiamo credere in noi stessi e smetterla di denigrarci , come leggo in certi post. Dobbiamo evitare di chiuderci, di essere cinici. Dobbiamo crederci!

Rifiuto l’idea che essere nati in un dato territorio possa essere considerato un marchio a fuoco , sinonimo di delinquenza , criminalità. E’ riduttivo ! Per non dire altro.

I nostri ragazzi saranno valutati per i loro valori, la loro professionalità nel lavoro, la loro cultura e non in base ad una carta d’identità. Questi i parametri con cui saranno valutati nel corso della loro vita professionale, sociale e culturale come è stato fatto in passato per i grandi nomi di questa terra.

Gaetano Manfredi