Menu Chiudi

22 Gennaio/ UN MANTO DI SANGUE

La guerra è il prodotto di una corruzione precedente e, al tempo stesso, pro­duce nuova corruzione.

LEWIS MUMFORD

Il sangue è il ricco manto del dio delle armi.

CHRISTOPHER MARLOWE

Siamo sempre immersi nelle tensioni, nelle paure, nella violenza. Le guerre clamorose del passato hanno lasciato spazio a conflitti in­finiti e striscianti ed è perciò sempre attuale meditare sul sangue versato da Caino, un sangue che cola nei secoli striando tutte le terre del nostro pianeta, «aiuola che ci fa tanto feroci», come diceva Dante (Paradiso XXII, 151).

Abbiamo scelto oggi due frasi emblematiche. La prima è di un sociologo statunitense, Lewis Mumford (1895-1990), che aveva esaltato la necessità per uomini e donne di ritrovarsi «co­munità», così da ricomporre in unità un’umanità frantumata. Egli ci ammonisce sull’illusione di usare la guerra come strumento di giu­stizia. Essa non solo non sana squilibri e illegalità preesistenti, ma ne aggiunge altri, in una catena di corruzione e perversione.

Questo vale anche per la vita privata: con la violenza e l’odio non si sana mai nulla, né si placa un contenzioso; anzi, lo si accende ulterior­mente. Il coraggio di spezzare la catena del male è nella scelta della non violenza, del perdono, della generosità.

Ma sullo sfondo rimane la grande tentazione: tanti sono, infatti, gli adepti che si prostrano da­vanti al dio delle armi, il cui manto è rosso di sangue, come il drago dell’Apocalisse (c. 12) che tenta di sbranare la donna e il bambino.

È il drammaturgo cinquecentesco inglese Christopher Marlowe a ricor­darcelo nella seconda citazione, un verso di grande efficacia. Esso ri­suona come un monito, quando siamo tentati anche noi di offrire il nostro granello di odio in sacrificio a questo dio delle armi.

Gianfranco Ravasi