Aggiornamento del 13/10/2020
In redazione è giunta la seguente nota a firma degli avvocati Paglione e D’Andrea che pubblichiamo: “il PM Dott. Gambardella nella propria richiesta di archiviazione sottoscritta in data 03.04.2020 rilevava quanto segue: “rilevato che..la notizia di reato risulta infondata con riferimento alle posizioni di DE VITO Walter Antonio e De Conciliis Enrico Massimo, atteso che nessun addebito penalmente rilevante può essere mosso a loro carico; considerato in particolare che è emersa con chiarezza la correttezza dell’operato dei predetti indagati; PQM letto l’art. 408 c.p.p. CHIEDE Disporsi l’archiviazione del procedimento e la conseguente restituzione degli atti al proprio ufficio”. A tale richiesta ha fatto poi seguito, in data 19.05.2020, la pronuncia del decreto di archiviazione del procedimento nei confronti di entrambi gli indagati funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – Ufficio delle Dogane di Foggia – Antonio Walter De Vito ed Enrico Massimo De Conciliis”.
C’è anche la direttrice facente funzioni del Parco Nazionale del Gargano, Carmela Strizzi, tra gli otto destinatari degli avvisi di garanzia-notificati nei giorni scorsi in relazione a due vicende annose riguardanti Peschici, che sono state unite nel medesimo procedimento dalla Procura di Foggia. I due fascicoli del 2019 e del 2020 sono stati riuniti dal pm Marco Gambardella lo scorso 17 gennaio ‘‘per ragioni di collegamento investigativo”.
Le due distinte ipotesi di abusivismo edilizio, oggetto di accertamenti investigativi da parte del NIPAF dei Carabinieri Forestali di Foggia, corroborati da una preliminare relazione tecnica del consulente tecnico nominato dal pm, fanno riferimento al residence “Sogno d’estate’’ dell’avvocato Gianni Maggiano e all’immobile ricostruito sulla spiaggia dai coniugi Vescia-Apruzzese.
“L’attività di indagine fin qui svolta ha consentito di acquisire preliminari indizi di reato”, sottolinea il pm Gambardella nel decreto del 29 gennaio con cui ha ordinato l’ispezione nei luoghi. La prima vicenda per cui si indaga riguarda l’ipotesi di realizzazione abusiva di opere edilizie inerenti l’ampliamento della struttura turistico ricettiva denominata Sogno d’estate, sita in via Marina n.5, che per il pm sarebbe “oggetto di provvedimenti autorizzativi che presentano profili di illegittimità nonché riportanti attestazioni che in base ai preliminari accertamenti risultano ideologicamente false”.
Con riferimento a tale immobile risultano indagati Gianni Maggiano (che negli scorsi anni fu tra quanti sì proposero perla presidenza dell’ente Parco nazionale del Gargano), sua moglie Donatella Delti Muti, il dirigente dell’Ufficio tecnico comunale e architetto Massimo d’Addazio e l’istruttore tecnico e geometra Rocco Elia Tavaglione.
La seconda vicenda concerne l’ipotesi di realizzazione abusiva di opere edilizie inerenti un manufatto in località porto turistico di Peschici (in prossimità della struttura ricettiva denominata Hotel Elisa): stando alla Procura la ricostruzione dell’Immobile sarebbe “oggetto di provvedimenti autorizzativi che presentano profili di illegittimità nonché riportanti attestazioni che in base ai preliminari accertamenti risultano ideologicamente false”.
Con riferimento a tale vicenda risultano indagati il proprietario Matteo Elia Vescia, il dirigente d’Adduzio, la direttrice facente funzioni dell’ente Parco Strizzi e due funzionari dell’Agenzia delle Dogane-Ufficio delle Dogane di Foggia, Enrico Massimo De Conciliis e Walter Antonio De Vito.
Il pm ha ordinato l’ispezione (prevista per domani)“al fine di ricostruire compiutamente i fatti e verificare l’effettiva sussistenza degli abusi edilizi segnalati dalla polizia giudiziaria operante”. “In particolare”, continua, “occorre effettuare una attività ispettiva degli immobili al fine di verificare se siano stati effettivamente realizzati interventi edilizi e in cosa gli stessi consistano, anche per analizzare dettagliatamente i singoli provvedimenti autorizzativi, da acquisire presso i competenti uffici tecnici”. Dai destinatari degli avvisi di garanzia emergono numerose perplessità, a cominciare dalla scelta della Procura di riunire due casi differenti.
Del primo immobile, il residence dei Maggiano, l’Attacco scrisse a ottobre 2017. Con atto 42/2016 del 4 novembre del 2016, il Comune di Peschici aveva rilasciato in favore di Giovanni Maggiano il permesso di costruire in deroga al PdF per l’ampliamento della struttura turistica-ricettiva Sogno d’estate, sita in via Marina n. 5. “La Commissione esprime parere favorevole in quanto l’intervento riguarda un ampliamento in deroga ai sensi dell’art. 14 del D.P.R. n. 380/2001, di una struttura turistico-ricettiva preesistente che ben si inserisce nel contesto paesaggistico ove è posto inoltre, vista la particolare orografia del sito interessato, caratterizzato da un gradone sulla cui sommità è presente la S.S. n. 89, non modifica le visuali panoramiche poiché il manufatto è comunque contenuto al di sotto dell’altezza della scarpata”.
Alcuni concittadini di Maggiano ritenevano che il raddoppio della struttura potesse invece modificare, eccome, la visuale dello splendido panorama peschiciano. “Il Parco Nazionale del Gargano ha espresso con apposita nota e per una richiesta analoga e del tutto simile alla presente, la propria “comunicazione di non competenza” all’eventuale rilascio di apposito parere in quanto “esso è di sola competenza comunale non rientrando tra gli interventi previsti dalla “Misure di salvaguardia” al DPR 05/06/1995”, si legge ancora nel permesso di costruire, a firma del responsabile del 2° Settore, l’architetto d’Adduzio.
Il residence è posizionato a pochi metri di distanza dalla villetta che venne demolita a maggio 2017 su ordine della Procura di Foggia, immobile di proprietà di Matteo Elia Vescia e di sua moglie Donatella Apruzzese. “E’ stato uno dei pochissimi casi di abbattimenti a Peschici”, commenta un beninformato del paese garganico. “Tant’è che quando è stato ricostruito negli scorsi mesi è stato rifatto esattamente come prima, memori di quello che era avvenuto”. Un immobile condonato, eppure demolito a maggio 2017 nonostante le proteste dei proprietari e un giudizio allora in corso in Cassazione.
I Vescia tentarono inutilmente di opporsi alle ruspe spiegando che si era in attesa della pronuncia della Cassazione, ma riuscirono solo a portar via alcuni oggetti e mobili dalla loro abitazione. La demolizione avvenne, però, quando l’immobile conteneva ancora diverso mobilio e suppellettili varie.
L’abbattimento avvenne coi fondi messi a disposizione dal Parco, cui oltre un decennio fa il Ministero attribuì mezzo milione di euro proprio per consentire la lotta all’abusivismo edilizio in area protetta e il ripristino dello status quo ante.
Nel 2014 venne siglata una convenzione tra l’Ente Parco del Gargano e la Procura di Foggia, finalizzata ad un Piano di intervento per abbattere le opere realizzate abusivamente nell’area protetta del promontorio. Ma l’immobile è stato poi ricostruito anche sulla base di due provvedimenti favorevoli della Cassazione ed è anche rispetto a quest’ultimo capitolo della lunga vicenda che sono partiti gli avvisi di garanzia.
Lucia Piemontese
l’attacco