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Vieste – RISPARMIATORE RISARCITO DALLA BANCA PER LA SOMMA INVESTITA IN “TITOLI TOSSICI”

L’istituto bancario Intesa San Paolo dovrà risarcire un risparmiatore della BancApulia di Vieste che aveva perduto tutti i suoi risparmi investendo nell’acquisto di azioni di Veneto Banca. Così ha deciso ieri, 13 febbraio, l’ACF, l’Arbitro per le controversie finanziarie, organismo istituito presso la Consob.

Un risparmiatore viestano, negli anni 2012, 2013 e 2014 aveva acquistato, a più riprese, azioni di Veneto Banca, rassicurato da BancApulia, all’epoca controllata dalla stessa Veneto Banca, in merito al fatto che si trattasse di un investimento sicuro e prudente che non comportava particolari rischi per il capitale investito. Tali investimenti però venivano proposti celando al risparmiatore, le condizioni economico-finanziarie in cui versava Veneto Banca che hanno poi portato al crack finanziario del gruppo bancario ed al completo azzeramento delle azioni e quindi alla perdita totale dell’investimento.

“Abbiamo intrapreso una via nuova – ha spiegato l’avvocato Alessandro Ciliberti di Vieste, difensore del risparmiatore – ci siamo rivolti all’Arbitro per le controversie finanziarie, che è quell’organismo, attivo presso la Consob, chiamato a decidere su controversie che hanno ad oggetto la violazione, da parte delle banche, degli obblighi di diligenza, correttezza, informazione e trasparenza che la normativa pone a loro carico quando prestano servizi di investimento e il servizio di gestione collettiva del risparmio”.

Nel ricorso però non è stata chiamata in causa Veneto Banca che, come è noto, oggi è in liquidazione coatta amministrativa, bensì Intesa San Paolo, che con decreto legislativo del 2017 ha incorporato BancApulia.

La Banca Intesa San Paolo si è difesa ritenendosi estranea alla vicenda, eccependo che la controversia rientrava nell’ambito di competenza di Veneto Banca e che le questioni relative alla commercializzazione delle azioni, non rientravano nell’operazione di cessione prevista dal decreto 99/2017.

Le eccezioni preliminari sono state superate dimostrando che una tale interpretazione della normativa appariva irragionevole e addirittura eversiva del sistema, oltre che di sospetta incostituzionalità̀; nel corso del procedimento, si è poi provato la violazione degli obblighi informativi e le gravi omissioni di cui si era resa responsabile BancApulia, che all’epoca dei fatti aveva tutto l’interesse a “piazzare” le azioni della sua controllante Veneto Banca, a scapito degli ignari risparmiatori.

Con la decisione di ieri, l’Arbitro finanziario ha accolto tutti i punti del ricorso, stabilendo che Intesa San Paolo è tenuta a risarcire al risparmiatore tutta la somma investita, rivalutata e maggiorata degli interessi legali. Adesso la banca dovrà rispettare la decisione. In caso contrario, sarà sottoposta alle sanzioni della Consob ed il risparmiatore potrà utilizzare questa decisione per recuperare i risparmi che temeva di aver perduto per sempre.

E’ una decisione importante per chi ha visto polverizzarsi i risparmi di una vita, a causa della fiducia che aveva riposto nella propria banca. Con questa indicazione è stato ribadito, non solo quel principio che sembra scontato, ma che al giorno d’oggi, appare troppo spesso sovvertito, del “chi sbaglia paga,” ma anche che a pagare sia la banca che oggi è responsabile di chi ha sbagliato ieri.

Gaetano Simone