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13 marzo/ IL CLARINETTO

Abbondanza: condizione provvidenziale che consente di rifiutare l’elemosina al povero.

AMBROSE BIERCE

Non è la prima volta che ricorriamo alle pagine ironicamente sul­furee del Dizionario del diavolo dello scrittore americano ottocentesco Ambrose Bierce. Un pizzico di cattiveria che serve a sciogliere il velo di glassa dell’ipocrisia può sempre essere giustificato. Così come, in un mondo gretto e serioso o stupido o superficiale, può essere tonifi­cante una spruzzata di ironia. Come, ad esempio, quella che si legge alla voce «Clarinetto» del Dizionario in questione: «Strumento di tortura. Chi lo suona, lo fa mettendosi cotone nelle orecchie. Peggiori del clarinetto ci sono solo due strumenti: due clarinetti». Ma tornia­mo al tema della nostra citazione.

Quante volte si è ripetuta, di fronte a chiese o ad asili e a edifici di accoglienza, la battuta: «Costruito col consiglio dei ricchi e col dena­ro dei poveri». Essa ha un’anima di verità perché chi è nell’abbon­danza si tiene ben saldi i suoi averi, convinto che ad arricchirsi si ar­riva badando anche al minimo, evitando di lasciarsi irretire dall’idea che una monetina è poca cosa e quindi ci si può rinunciare senza preoccupazione. Oppure, l’uomo facoltoso ricorre al solenne argo­mentare che depreca l’elemosina come atto antisociale e pietistico, appellandosi alla necessità di riforme strutturali. E così il povero non riceve neppure quel gesto piccolo e immediato di sostegno. Tale è il comportamento anche delle nazioni benestanti nei confronti dei paesi in miseria: grandi progetti e declamazioni e poi l’incapacità di ridurre i loro debiti. La voce «diabolica» di Bierce forse è più evan­gelica di quanto voglia apparire.

Gianfranco Ravasi