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Vieste/ Paolo Rosiello: “Domani per noi operatori turistici è l’estate 2020… Emiliano che fai?”

Il Coronavirus batte l’Italia in una partita difficile e letale per la salute di tanti fratelli, per l’organizzazione sanitaria e per la conseguente profonda crisi economica nazionale. Per le piccole aziende del turismo stagionale la situazione si ag­grava ancor dì più, tenendo conto dello stremo per combat­tere dal 2008 una recessione economica.

Inoltre, da anni si registrano nuovi standards della vacanza estiva che si di­versifica e si adegua inevitabilmente alle difficili condizioni generali economiche e sociali. Da anni si registra uno squi­librio tra domanda e offerta e tra costi e ricavi; gli uni dovuti alle gabelle fiscali, contributive e fornitura servizi sempre più alti, gli altri a tariffe sempre più basse per essere competiti­vi. Da anni si registra un esodo nei paesi (detti) esotici del mondo, dove, con tariffe stracciate, si fanno vacanze a 5 stel­le.

Da anni si registra una severa stretta creditizia delle ban­che, ormai sempre più burocratizzate, che attestano il me­rito creditizio con difficoltà per normative nazionali ed euro­pee. Tutto questo è contorno alla pandemia che ci rende an­cor più deboli e potrebbe distruggere annidi sacrifici per tan­te famiglie che hanno investito nell’unica industria possibile dalle nostre parti: IL TURISMO.

Gli operatori non hanno bi­sogno e non chiedono provvedimenti provvisori e mancette una tantum previste nei decretini che si susseguono. Ad eventi seri si risponde con azioni e determinazioni serie. E’ mai sostenibile prorogare impegni fiscali o altro con mora­torie di qualche settimana o qualche mese? Chi non fa rica­vi, come potrà soddisfare quanto prorogato e quanto cor­rente?

E’ previsto l’arrivo della Befana? Per questo, con sen­so di responsabilità, la Politica tutta e le Parti sociali devo­no valutare con attenzione le reali condizioni del Paese, fa­cendo la propria parte .Occorre, pertanto, evitare lo scontro e favorire un confronto come si addice a chi rappresenta una Grande Nazione ed un Grande Popolo.

La Regione Puglia sta facendo quanto è possibile sul piano sanitario per affrontare eventuali picchi di contagio. Questo è meritevole e non ci troverà impreparati. Adesso, però, dob­biamo pensare a domani e per gli operatori turistici DOMA­NI: è la prossima stagione estiva 2020.

Deve prevalere la no­stra tenacia, il nostro ottimismo e la forza di sempre per af­frontare le difficoltà. Non saremo per mesi in quarantena e prepariamoci, sin da subito, per la prossima fine del conta­gio. Pensiamo in anticipo.

Per questo credo sia urgente isti­tuire una apposita Consulta Regionale di soggetti interes­sati per mettere in campo tutti i dispositivi idonei a garanti­re la sicurezza sanitaria sulle nostre coste. Un protocollo che sia efficace sul piano sanitario e sia di immagine per quanti vorranno fare la vacanza in Puglia.

Qualsiasi azione per sal­vare la stagione. Senza immediati ricavi non si potrà soddi­sfare gli impegni assunti con le banche, i lavoratori ed i for­nitori. Le imprese si sostengono e sostengono con il lavoro faticoso di ogni giorno. Se la stagione 2020 non darà ricavi, si prospetta una chiamata alle armi di un esercito di mori­bondi di Covid 19 economico.

La Regione è chiamata a de­cisioni straordinarie e deve essere all’altezza del momento particolare. Il giudizio dei Pugliesi vi attende alle prossime elezioni.

 

Paolo Rosiello

albergatore di Vieste