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San Marco in Lamis, folla di gente vicino la Chiesa nonostante le restrizioni. Ma il sindaco che fa?

Un assembramento in piena pandemia davanti alla chiesa dell’Addolorata, nella messa del Venerdì Santo. È accaduto ieri sera a San Marco in Lamis, nel Foggiano. Duecento persone circa si sono riunite davanti alla chiesa: avevano le mascherine, pare siano state rispettate le distanze di sicurezza, ma come riportato (e ribadito) dal decreto, sono vietate manifestazioni pubbliche e assembramenti, e bisogna uscire solo per necessità.

È emerso che il sindaco Merla si sia reso conto della situazione e si sia assunto la responsabilità di non aver interrotto il momento di preghiera. San Marco in Lamis, va ricordato, è inoltre il paese del primo focolaio da Coronavirus, la ‘Codogno pugliese’, il paese in cui oltre dieci persone si contagiarono a un funerale. Resta comunque la gravità dell’accaduto, con la speranza che non ci siano ripercussioni sul numero dei contagi nella zona, e soprattutto viene ancora una volta constatata la difficoltà nel seguire poche semplici regole che potrebbero servire a tutto il Paese per uscire al più presto dalla situazione di lockdown.

Ecco il messaggio inviato questa notte dal sindaco:

«In merito a quanto successo stasera nella mia città mi assumo la colpa di non aver avuto il coraggio di dire a don Matteo di interrompere il momento di preghiera. Non me la sono sentita, ma mi rendo conto, col senno di poi, di aver sbagliato. Ma avrei voluto interromperlo. Questa è la mia colpa e me la prendo. Scusate tutti»