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Vieste – CIAO “TUNNIN”, AUTENTICO DEVOTO POPOLARE

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La memoria vive di persone che riescono ad incardinare in sé la tradizione e la passione per il loro agire. Antonio Silvestri, “Tunnin Rapddon” come era conosciuto dai viestani, ha incarnato per decenni il senso popolare della Festa di Santa Maria di Merino. Lo si vedeva già nell’imminenza dell’inizio delle novene recarsi in Cattedrale per sovrintendere alle varie fasi dei preparativi (negli ultimi anni come priore onorario della Congrega della Madonna del Rosario e di Merino). Poi via via, col passare dei giorni, nell’avvicinarsi del 9 maggio diveniva uno dei simboli più riconoscibili della Festa. Con i confratelli della Congrega, nella mantellina azzurra su cui risaltava il suo volto scolpito dal sole, partecipava a tutte le celebrazioni.

Composto nella devozione, senza eccessi. Sicuro del suo operare per il buon esito della Festa alla Vergine di Merino. Ha rappresentato da sempre il popolo in quel delicato equilibrio di rapporti con il clero per orchestrare le varie fasi della Festa. Come non ricordarlo con don Mario dell’Erba con cui per tanti anni hanno costituito una sorta di “regia” per la Festa, uno splendido mosaico di rigore religioso e devozione popolare. Il loro confabulare in tante fasi della processioni di alcuni decenni fa, davano il “sapore” stesso ai riti del 9 maggio.

“Tunnin” ha rappresentato l’autenticità della devozione popolare, poco incline a certi esibizionismi, mascherati dalla sacralità del momento. Se gli si stava vicino, nei vari momenti della Festa o delle Novene, era facile che ti confidasse qualche rimprovero per questo o quel modo di “adempiere” alle ritualità quasi ne fosse il severo custode, garante del “Popolo Devoto”.

Ci ha lasciato in un momento particolare, quando tutti siamo sospesi nel nostro vivere quotidiano. Ci ha lasciato mentre siamo consapevoli dell’incertezza sul poter fare la Festa di Santa Maria di Merino. Certo sarà strano non vedere più la sua figura durante la processione.

La narrazione della nostra storia cittadina ha perso un altro personaggio autentico. Ma noi, durante la Festa di Santa Maria, continueremo ancora a vedere “Tunnin”, in processione con passo deciso e con il suo bastone in mano.
Addio “Tunnin”.

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