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PUGLIA, VARATA LA NUOVA MANOVRA ANTICRISI DA 750 MILIONI DI EURO

Gli avvisi per accedere alle risorse economiche mobilitate dalla Regione Puglia per imprese, professionisti, artigiani e lavoratori autonomi, colpiti dagli effetti economici dell’emergenza COVID-19, saranno pubblicati il prossimo giovedì 4 giugno. Sono parte di una riprogrammazione complessiva da 750 milioni di euro approvata, stamattina, con due delibere di Giunta regionale che modificano la delibera approvata l’8 aprile scorso.

“La Regione Puglia vuole essere accanto alle persone in tutti i modi possibili. E lo facciamo sostenendo i lavoratori autonomi con somme a fondo perduto e con strumenti finanziari snelli ed efficaci per piccole e medie imprese che devono mantenere alto il ritmo della loro corsa” dichiara il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.

Prima della Giunta, l’assessore regionale al Bilancio e alla Programmazione unitaria, Raffaele Piemontese, aveva illustrato la nuova manovra anticrisi Covid-19 nel corso di un’audizione nella Conferenza dei Presidenti, organo del Consiglio regionale convocato dal presidente Mario Loizzo, a cui partecipano i membri dell’Ufficio di Presidenza, i presidenti delle Commissioni consiliari permanenti e i presidenti dei Gruppi consiliari. “Giovedì 4 giugno saranno pubblicati i primi due avvisi che abbiamo scritto pensando a rendere facilmente e rapidamente accessibili le risorse che mettiamo in campo” ha detto Piemontese, riferendosi al microprestito e al Titolo II Circolante, aggiungendo la convinzione che “sono misure concretamente utili per i soggetti più negativamente investiti dall’emergenza economica, come i giovani e le partite IVA”.

Un primo avviso riguarderà il microprestito, la misura più attesa dal sistema produttivo e dai lavoratori autonomi, che potranno accedere a prestiti a tasso zero per massino 30 mila euro erogati direttamente dalla Regione Puglia tramite la società Puglia Sviluppo, senza passare dalle banche, con procedure semplificate, da restituire in cinque anni, oltre dodici mesi di preammortamento, e una quota di fondo perduto del 20%.

Pronto anche l’avviso per il “Titolo II Circolante” a sostegno della creazione di nuova finanza da destinare al rafforzamento del capitale circolante delle piccole e medie imprese, con una dotazione di 200 milioni di euro, di cui 150 destinati al Titolo II capo III Circolante, riservato alle imprese manifatturiere, del commercio e dei servizi, e 50 milioni di euro al Titolo capo VI Circolante, riservato alle imprese del settore turistico.

Complessivamente la nuova manovra regionale anticrisi si basa su un ammontare di risorse pari a 750 milioni di euro, di cui 610 milioni a valere sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e 140 milioni di euro a valere sul Fondo Sociale Europeo. Si articola in interventi rivolti al sostegno del sistema imprenditoriale regionale, mobilitando 551 milioni di euro; interventi per i piccoli singoli professionisti e lavoratori autonomi con basse fasce di fatturato, per 124 milioni di euro; interventi per la diffusione nelle imprese dello smart working, per 16 milioni di euro; interventi a fondo perduto per le imprese dei settori turismo e cultura, con una dotazione di 45 milioni di euro; apertura di una sezione regionale di Garanzia di portafoglio del Medio Credito Centrale, con una dotazione di 38 milioni di euro; potenziamento dello strumento delle garanzie dirette messe a disposizione dai Confidi vigilati operanti in Puglia, cui è assegnata una dotazione di 20 milioni di euro; interventi sanitari per 59 milioni di euro.

“Con il varo di queste due delibere oggi in Giunta – ha osservato l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Mino Borraccino – concludiamo un lavoro lunghissimo di ascolto e di ricerca per offrire risposte a tutte le imprese e al mondo del lavoro pugliese in generale.  Siamo felici, perché siamo convinti che con i 750 milioni di euro, messi a disposizione dalla Regione Puglia alle imprese, riusciremo a far ripartire l’economia pugliese. Abbiamo guardato a tutti: non abbiamo lasciato nessuno indietro, rispettando il nostro impegno preso all’inizio della pandemia”.

“Nella manovra approvata oggi vengono messe a segno iniziative a sostegno di Turismo e Cultura, due settori trainanti dell’economia pugliese – ha commentato l’assessore regionale all’Industria turistica e culturale, Loredana Capone  – Giuste misure di sostegno per ripartire con meno affanno per le  nostre imprese del turismo e della Cultura, micro, piccole e medie, che in questi anni hanno investito impegno e denaro. Dal Microprestito, rivolto alle microimprese e ai lavoratori autonomi, al Titolo II turismo Circolante” a sostegno della creazione di nuova finanza da destinare al rafforzamento del capitale circolante delle PMI, con prestiti e fondo perduto, al “bonus occupazione”, misura che coniuga la sopravvivenza delle imprese e le esigenze dei lavoratori. Dei complessivi 45 milioni di euro previsti per il bonus occupazione destinato al turismo e alla cultura, 40 milioni sono destinati al settore turistico e 5 milioni di euro a quello culturale, cui si aggiungono 17 milioni 150 mila euro previsti dal Piano straordinario per la cultura. La Giunta regionale ha anche approvato oggi l’anticipazione al 1° luglio 2020 del termine per la pubblicazione del Codice identificativo di struttura (CIS), previsto per ogni singola unità ricettiva non alberghiera (provvedimento n. 343 del 10 marzo 2020). A seguito della emergenza Covid-19 la pubblicazione era stata posticipata a gennaio 2021. Adesso era necessario anticipare il termine a seguito della Ordinanza del Presidente della Regione Puglia (n. 237 del 17 maggio 2020) che ha consentito la riapertura di tutte le attività ricettive e turistiche alberghiere ed extralberghiere a condizione che rispettino le prescrizioni contenute nelle linee guida idonee a prevenire o ridurre il rischio di contagio”.

Le delibere approvate oggi modificano quella dell’8 aprile scorso, incrementando le risorse e gli strumenti messi in campo dalla Regione Puglia contro la crisi sanitaria, economica e sociale causata dalla pandemia, con ciò raccogliendo le raccomandazioni promosse dalla stessa Unione Europea e dal Governo italiano. Sono riprogrammati i soli FESR e FSE del POR, non anche il Piano di Sviluppo Rurale che è caratterizzato da altre dinamiche e obiettivi.

In cosa consiste l’accordo tra Regione Puglia e Governo nazionale?

Nel via libera all’utilizzo dei fondi europei del POR Puglia 2014-2020 ancora privi di impegni giuridicamente vincolanti per un importo complessivo di 750 milioni di euro, che saranno “restituiti” con due delibere CIPE che il Governo nazionale si impegna ad approvare entro giugno ed entro dicembre 2020.

In aggiunta alle misure della nuova manovra da 750 milioni di euro, la Regione Puglia ha già provveduto a lanciare misure di carattere più strettamente sociale per complessivi 141 milioni e 300 mila euro. Si tratta del Fondo di prima necessità per il sostegno a persone in stato di difficoltà raggiunte da buoni spesa e affitti, bollette, con una dotazione di 21 milioni e mezzo a favore di tutti i Comuni pugliesi. Del potenziamento del Reddito di dignità alle persone ed alle famiglie non in possesso dei requisiti per il reddito di cittadinanza, con una dotazione di 36 milioni e 900 mila euro. Il Fondo Affitti a favore dei Comuni pugliesi per il sostegno ai canoni di locazione, per un ammontare complessivo pari a 23 milioni e 900 mila euro. Il Sostegno al lavoro agile dei dipendenti dei call center, con una dotazione di 435 mila euro. Le misure di sostegno per il diritto allo studio a favore degli studenti in condizioni di fragilità economica, con una dotazione di 2 milioni di euro. Il Piano Povertà da ripartire attraverso il coinvolgimento degli Ambiti sociali di zona per un importo complessivo pari a 27 milioni di euro per il finanziamento di Interventi e servizi in favore di persone in condizione di povertà estrema e senza dimora. Il Fondo ai disabili per progetti di vita indipendente, con una dotazione di 5 milioni di euro. L’assistenza domiciliare in favore di anziani e disabili. con una dotazione pari a 13 milioni di euro. Quota parte degli Assegni di cura, per una dotazione di 12 milioni di euro.