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Regione riaperte? Al lavoro affinché i governatori del Sud rinuncino a quarantene e passaporti sanitari

Si lavora per riaprire l’Italia il 3 giugno. Ma i dati dei contagi in Piemonte, Lombardia e Liguria sollecitano ancora tanta prudenza nel Governo. Probabilmente una decisione definitiva verrà comunicata venerdì quando il Ministro della Salute, Roberto Speranza, comunicherà i dati con i 21 indicatori Regione per Regione sull’andamento della curva epidemiologica.

Per ora prevale la linea della cautela. Una seconda ondata di contagio determinerebbe un danno incalcolabile all’economia e un nuovo tracollo non è assolutamente consentito. Di pari passo, però, ci sono le incalzanti richieste di interi comparti produttivi che reclamano un ritorno alla normalità in particolare in vista dell’imminente stagione turistica. E proprio questo è il nuovo terreno di scontro.

Al momento il governo valuta diversi scenari. Il primo, il migliore: davanti a dati positivi omogenei nel Paese ci sarebbe il via libera per tutti. Il secondo: la chiusura dei confini per una settimana-dieci giorni delle regioni ancora a rischio. Il terzo: un’apertura per tutti, anche davanti a dati ancora contraddittori, purché i governatori del Sud si impegnino a rinunciare per chi proviene dal Nord a qualsiasi forma di quarantena o richiesta di passaporto sanitario.

Questo è uno degli scenari su cui sta ragionando in vista di venerdì, quando si sapranno le pagelle delle varie regioni e in base a quelle si stabilirà se far scattare la mobilità tra territori. Una partita a scacchi che mette ancora al centro la ricerca di una linea comune e condivisa.

Bisognerà capire alla luce del monitoraggio della curva epidemiologica se sarà possibile riaprire agli spostamenti tra Regioni già dal prossimo 3 giugno o se sia più razionale attendere un’altra settimana almeno in alcune regioni dove il contagio rimane ancora alto (basti pensare che in Piemonte e Lombardia si registra ancora la metà dei contagi di tutta Italia).

Per questo si valutano con attenzione specie i dati di questi due territori. D’altronde, il timore dei governatori del Centro-Sud sono gli asintomatici lombardi o piemontesi che, in vacanza in Puglia o in altre Regioni, potrebbero creare focolai di infetti che sinora sono stati contenuti. E nel Salento le problematiche, dopo lo sblocco del lockdown, non mancano. Il via libera è stato mal interpretato. E fiumane di gente hanno riempito piazze strade e lungomari.