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M24A-ET ACCUSA: SI SONO DIMENTICATI ANCHE LO SPERONE D’ITALIA

Dopo le reiterate esclusioni, ora siamo all’ostinazione più vergognosa. Politici foggiani, svegliatevi!

La notizia è bella fresca. Il Sentiero Italia del CAI, un cammino che oggi unisce tutti i parchi nazionali alpini, verrà prolungato lungo lo stivale per unire tutti i parchi italiani. Sarà appunto il “Sentiero dei Parchi”.Ma… e c’è sempre un ma, uno ne rimarrà fuori, il Parco del Gargano,il 5° italiano per estensione con i suoi 121.118 ettari e, per chi lo conosce, uno dei più belli e vari.

Un promontorio ammantato da foreste costiere di pini e di lecci, da coltivazioni di mandorli, aranci ed ulivi e conal centro del promontorio, in quota,la fitta e misteriosa Foresta Umbra. Con le faggete delle riserve ‘Falascone’ e ‘Umbra’, già riconosciute nel 2017 patrimonio dall’Unesco e con un’altra vetusta faggeta in corso di valutazione dalla prestigiosa Istituzione mondiale. E con le spiagge di sabbia dorata e quelle ciotolate e con alte falesie a picco sul mare, fino alle pinete costiere e alle lagune di Lesina, Varano e del lago Salso e che include molte aree protette tra cui le incredibili isole Tremiti.

La scorsa settimana il ministro dell’Ambiente Costa, spiegava ai media il senso di questo “sentiero”:“Un itinerario escursionistico che toccherà tutti i 25 Parchi nazionali del nostro Paese e che avrà come spina dorsale l’attuale Sentiero Italia CAI”. Grazie all’accordo tra Minambiente e CAI sono state previste apposite varianti, così da comprendere tutte le aree protette, in un percorso di visita ecosostenibile che unisca parchi, riserve della biosfera, siti naturalistici Unesco e patrimonio culturale immateriale dell’umanità.

Obiettivo del progetto è rilanciare le aree protette come luoghi di conservazione e gestione della natura, che consentano ai residenti la possibilità di realizzare filiere economiche sostenibili.

Tuttavia guardando la cartina presentata, il Parco del Gargano, anche se indicato, rimane il grande ed unico escluso dal nuovo sentiero CAI definito “il Cammino di Santiago” d’Italia. Perchè? Molti se lo chiedono, da Michele del Giudice, il camminatore per eccellenza che ha “aperto” tanti cammini nella nostra provincia, ad altri iscritti del M24A di Capitanata. Dimenticanza? Premeditazione? Non è dato sapere.

Questa è l’ennesima inspiegabile presa in giroper tutti i foggiani e per i garganici in particolare edè così rilevante per la contraddittorietà di questa esclusione. Lo Sperone d’Italia, già caratterizzato in tempi pre-cristiani dal culto del Sole, oggi è parte di una provinciache ha nel suo stemma il culto di san Michele Arcangelo, così storicamente radicato daessere tappa e destinazione della via Francigena e Micaelica; una provincia – afferma Pasquale Cataneo del Circolo foggiano del M24A-ET-che si caratterizza proprio per il pellegrinaggio alla Grotta dell’apparizione nella città di Monte Sant’Angelo cui si aggiungono le motivazioni ambientali del Parco e naturali dell’Unesco, e rafforzate da quelle religiose cristiane più recenti come la devozione per San Pio a San Giovanni Rotondo!”.

Il sentiero CAI, modificato in più punti per consentirgli di toccare altri Parchi, evita quello del Promontorio e quindi la Capitanata in maniera immotivata. Eppure sarebbe facile connetterlo. Occorre una semplice diramazione sul tracciato della via francigeno/micaelica storicamente accertato,che scendendo nel Tavoliere e passando per Foggia, raggiunga il meraviglioso e ristrutturato Ospizio di San Leonardo di Siponto per poi salire alla Grotta dell’Angelo a Monte. Di lì si potrà raggiungere il Gargano con tutti i suoi splendidi paesi e le sue variegate offerte escursionistiche nei vari ambiti. Quindi, ridiscendendo,congiungersi alla modifica di percorso già prevista verso il Parco dell’Alta Murgia.

“Abbiamo già subìto l’esclusione dalla Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese, poi la deviazione del percorso storico della via francigeno-micaelica, l’assenza di ogni progetto riguardo alla via Traiana nel suo tratto che attraversa il Tavoliere, il non utilizzo della rete dei Regi Tratturi che ha nella Capitanata e in Foggia il suo punto focale. Pertanto questa ennesima scelta di saltare il Parco del Gargano ci appare incomprensibile. Ci appare come un’ultima grave negligenza -precisa Giovanni Palmulli, responsabile organizzativo M24A-ET foggiano- che fa sorgere, legittimamente, il sospettodi “manine” interessate che deviano ed omettono rilevanti e conosciuti percorsi storici e naturali per fagocitare risorse, come un pozzo senza fine, sottraendole ai garganici che non possono fruire delle cospicue risorse economiche stanziate.

Insomma sembra che ci sia un ostracismo reiterato,a vari livelli,verso Foggia e la Capitanata del quale risulta difficile spiegarne cause e motivazioni, tranne una, accertata:l’inerzia e la disattenzione della locale classe politica e dirigenziale. IL M24A-ET lo chiede pubblicamente: cosa faranno i nostri parlamentari e il Presidente del Parco del Gargano, prof. Pasquale Pazienza? Noi seguiremo l’evolversi di questa vicenda, tallonando chi ha il ruolo ed il dovere per intervenire urgentemente.

Circolo M24A-ET Tavoliere Monti Dauni di Foggia