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Eccellenza/ Atletico Vieste, dubbi sulla prossima stagione. Il presidente Spina Diana: “non è un bluff. Difficile ripartire”.

Serie A e serie B in rampa di lancio per la ripartenza, forse si troverà l’accor­do anche per la terza serie. Chi inve­ce non vede la luce in fondo al tunnel è tutta quella massa di società dai Dilettanti in giù. Nelle scorse ore, infatti, l’Atletico Vieste ha lanciato il primo messaggio sulle difficoltà economiche per una iscrizione in Eccellen­za nella prossima stagione.

“Non è un falso allarme di fine stagione – ha evidenziato il presidente del so­dalizio garganico Lorenzo Spina Diana -, con il quale si chiede aiuto per trovare nuo­vi investitori. Ma, noi che facciamo da circa 20 anni questo mestiere, sappiamo che non è con l’allarmismo che si va avanti. Dopo aver fatto il diavolo a quattro non è più pos­sibile, in questo momento, concentrarsi sul calcio, per tanti motivi.

Non sappiamo se e quando riprenderemo con le attività sporti­ve di squadra. Non si naviga neanche a vi­sta, ma al buio completo. In più, tre mesi di emergenza sanitaria ci hanno messo in gi­nocchio dal punto di vista lavorativo. Se stia­mo lottando per salvare le nostre aziende, come possiamo rivolgerci a quelle che ci hanno sempre sponsorizzato? Dalla fine di febbraio non abbiamo ricevuto più un cen­tesimo e parliamo di un fatturato di circa 200mila euro, che tra l’altro nella categoria sono è considerato anche un budget picco­lo, di una squadra che lotta per salvarsi o che non ha ambizioni”.

Spina Diana ha visto che in molti hanno rea­gito al comunicato pensando che fosse un bluff, siccome le difficoltà bene o male ci so­no sempre state. “Ripeto – ha aggiunto -, noi abbiamo 18 anni di esperienza in questo campo e ho ponderato bene prima di fare un comunicato del genere: non credo che ci siano le condizioni per ripartire.

Se da una parte l’emergenza sanitaria sta passando, e quindi si intravede un orizzonte temporale sulla ripresa, dall’altro c’è incertezza gene­rale sugli aspetti economici che si riverbe­rano sulle società: è il sistema che non reg­ge più, perché la sponsorizzazione la può fare l’azienda che va in utile. Oggi non me la sento di chiamare gli imprenditori, anche se con molti siamo partner da anni e ci lega un rapporto di amicizia, perché mi metto al po­sto loro, in quanto anch’io sto combattendo per trovare la quadra”.

Ritornare all’attività è una speranza che man mano prende sempre di più la forma della certezza. “Mi aspettavo che lo Stato in­tervenisse almeno sul sistema fiscale – ha evidenziato Spina Diana -. Partiamo dal pre­supposto che due/terzi dell’economia italia­na è in crisi e noi non possiamo permetterci di concentrare le nostre sponsorizzazioni in uno o due settori, è assurdo.

Tutte i partner sono legati al settore turistico: è stata già persa metà della stagione e si combatte, mi metto anche io perché sono titolare di un vil­laggio turistico, per non uscire con le ossa rotte e dare continuità. La sponsorizzazione dava la possibilità alle aziende di abbattere gli utili e quindi, pagando meno tasse, ci po­teva pure stare che qualcuno investisse in visibilità e per un ritorno di immagine socia­le. Una soluzione poteva essere quella di creare un credito di imposta del 70/80 per cento sulle sponsorizzazioni. Non è una cri­tica, ma una constatazione. Siamo stati i pri­mi a uscire allo scoperto, ma penso che a ruota ci seguiranno altre società sportive, non solo della zona e di altre discipline che si troveranno in difficoltà”.

Ci sarà un incontro in videoconferen­za con presidente della Figc Puglia Vito Tisci e per l’Atletico Vieste parteciperà il di­rettore generale e il responsabile tecnico delle attività di base. “Proprio perché non ci sono orizzonti chiari per quanto riguarda i campionati delle prime squadre, forse si comincerà a parlare di come ripartire con le scuole calcio e le giovanili. Cosa si pro­spetta per l’Eccellenza? Non lo so, non è fil­trato nulla”.

 

Pietro Capuano

l’attacco