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Sanità Puglia/ “Liste d’attesa, non basta l’intra moenia per 24 ore”. La Fimmg boccia Amati.

«Non basta una task force medica con attività intramoenia h24 per recuperare l’arretrato delle visite sospese a causa del Covid-19». Così Donato Monopoli, segretario Fimmg Puglia, commenta la pro­posta del consigliere regionale Fabiano Amati per far fronte agli arretrati delle visite ambulatoriali e specialistiche rimaste ferme per – il blocco delle attività extra-Covid negli ospedali e nella sanità territoriale.

«Ampliare l’offerta di prestazioni da solo non è suf­ficiente. Occorre anche governare la domanda sul territorio – dice la Fimmg – attraverso una strategia complessiva che pianifichi nel tempo la domanda di prestazioni». Bisogna, cioè, «puntare sul Care Puglia 3.0, un modello di assistenza territoriale flessibile, tutto sviluppato all’interno del sistema sanitario pubblico, che consente ai pazienti cronici – aggiunge Monopoli – di ricevere cure personalizzate, anche a domicilio.

La Puglia è infatti l’unica regione che ha avuto il coraggio di scommettere sull’integrazione tra professionisti sanitari all’interno degli studi dei medici di medicina generale, con la responsabilità della presa in carico nei mini team. Dato che i malati cronici rappresentano il 40% della popolazione pugliese e rappre­sentano l’80% della spesa sanitaria, una corretta gestione della cronicità sul territorio può consentire di alleggerire la domanda di assistenza per le terapie meno complesse all’interno delle strutture ospedaliere». Insomma, meno intra moenia e «più personale e più risorse sul territorio: per esempio, il rinnovo di un piano terapeutico può avvenire anche in teleconsulto».

Intanto il governatore Emiliano esalta gli sforzi del sistema sanitario ai nuovi parametri di valutazione dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) che, da quest’anno, cambiano. La nuova meto­dologia valuta tre aree di assistenza (ospedale, distretto e preven­zione) e attribuisce un valore compreso tra 0-100. Solo ottenendo almeno 60 punti si ottiene la sufficienza e, quindi, si è adempienti secondo il ministero. La Puglia, nei tre settori, ottiene sulla base dei dati 2017 un punteggio oltre la sufficienza: 65,9 per l’area ospedaliera, 66,21 per la prevenzione e 64,6 per la medicina distrettuale. «La sanità pugliese è promossa a pieni voti» dice Emiliano.