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9 Giugno/ L’UOMO AUTENTICO

L’uomo autentico vive in pace con tutti, senza agire come tutti. L’uomo volgare agisce come tutti eppure non va d’accordo con nessuno.

HUGO VON HOFMANNSTHAL

Bella questa linea di demarcazione che trovo nel Libro degli amici dello scrittore austriaco Hugo von Hofmannsthal (1874-1929). Se sto all’originale tedesco, dovrei tradurre «l’uomo superiore», ma questa espressione suscita qualche brivido in chi ha vissuto o conosce l’espe­rienza nazista. L’autore viennese, invece, voleva contrapporre all’au­tenticità, alla serietà, alla generosità la volgarità, la stupidità, la gret­tezza acrimoniosa. Significativo nella frase citata è il paradosso che sta alla base delle persone autentiche.

Esse non s’accodano come pecore alla moda corrente o all’opinione dominante. Eppure lo fanno in mo­do non vanitoso e sprezzante e quindi senza creare reazioni ostili.

È, in sintesi, uno stile di vita che unisce la coerenza personale al rispetto per il comportamento altrui. Lo stolto, invece, si precipita a imitare gli altri, s’intruppa al seguito della massa, mimetizza le sue convinzioni colorandole con le tinte in voga. Eppure le sue relazioni sono sempre difficili perché egli è vano, incapace, imbarazzante per­sino per coloro al cui carro si è attaccato.

È, allora, importante ritro­vare la dignità interiore e una costante scelta di vita secondo co­scienza e non secondo convenienza. Mi piace finire lasciando che si rifletta sulla battuta di un altro scrittore, contemporaneo di von Hof­mannsthal, il francese Paul Bourget (1852-1935): «Bisogna vivere co­me si pensa, altrimenti si finirà per pensare come si è vissuto».

Gianfranco Ravasi