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Vieste/ Droga e armi, 7 condanne. 20 anni a testa ai cugini Iannoli. Riconosciuta l’aggravante della mafiosità per 3 imputati.

Sette condanne per comples­sivi 91 anni, 5 mesi e 10 giorni, con pene da 8 a 20 anni, sono state inflitte dal gup di Bari Paola Angela De Santis nel processo abbreviato «Agosto di fuoco» a 6 viestani e 1 manfredoniano accusati a vario titolo di traffico di droga aggravato dalla mafiosità, spaccio di cocaina e marijuana, detenzio­ne e porto illegale di armi.

La scelta di­fensiva di giudizio abbreviato ha compor­tato lo sconto di un terzo. Il pm Luciana Silvestris nell’udienza dell’8 novembre sollecitò complessivi 91 anni e 10 mesi di carcere. Il blitz di Polizia e Dda portò a 10 arresti tra agosto e novembre 2018 per fatti della primavera di quell’anno. Tra gli im­putati ci sono i cugini Iannoli, ritenuti esponenti di vertice del clan De Perna (dal nome di Girolamo Perna ammazzato il 26 aprile di un anno fa), coinvolto nella guer­ra di mafia con i rivali del gruppo Raduano che dal 2015 all’ottobre 2019 ha contato 10 morti ammazzati; 1 lupara bianca; 6 ten­tativi di omicidio.

Inflitti 20 anni a Claudio Iannoli , 44 anni di Vieste, riconosciuto colpevole di traffico di droga aggravato dalla mafiosità per aver agito per agevolare il clan Perna; concorso in detenzione di 2 chili di ma­rijuana (si potevano ricavare 11110 dosi); d’aver acquistato cocaina per 70mila euro; porto illegale di armi con l’aggravante del­la mafiosità: è stato assolto da altre due imputazioni di detenzione ai fini di spac­cio di ingenti quantitativi di marijuana e cocaina.

Il pm chiedeva 20 anni. Stessa pena – 20 anni – per il cugino Giovanni Iannoli, 34 anni di Vieste, colpevole di traffico di droga aggravato dalla mafiosità; concorso nella detenzione ai fini di spaccio di «considerevoli pacchi di marijuana» e di cocaina per 40mila euro; detenzione ai fini di spaccio di 2 chili di marijuana; e porto e detenzione illegale di armi aggravato dalla mafiosità. Il pm chiedeva 20 anni.

Inflitti 12 anni a Raffaele Giorgio Prencipe, 36 anni di Vieste, riconosciuto colpevole di traffico di droga aggravato dalla mafiosità; 3 episodi di detenzione e/o spaccio di cocaina; concorso in detenzione ai fini di spaccio di considerevoli quan­titativi di marijuana e di cocaina per 40mila euro; di concorso in detenzione di 2 chili di marijuana; concorso nell’acquisto di co­caina per 70mila euro; detenzione illecita di una pistola aggravata dalla mafiosità. Il pm chiedeva 12 anni e 2 mesi.

La stessa pena -12 anni – è stata inflitta a Giuseppe Stramacchia, 34 anni di Vieste, condan­nato per traffico di droga (non gli era con­testata l’aggravante dalla mafiosità); con­corso nella detenzione ai fmi di spaccio di considerevoli quantitativi di marijuana. Il pm aveva chiesto 10 anni e 8 mesi.

Inflitti 11 anni, 5 mesi e 10 giorni a Car­mine Romano, 40 anni di Vieste, per traf­fico di droga (non era contestata la ma­fiosità; il gip ha escluso la sussistenza dell’aggravante dell’associazione armata); e concorso in detenzione di 2 chili di ma­rijuana.

Il pm chiedeva 10 anni e 10 mesi. Otto anni la pena per Stefan Cealicu , 55 anni, romeno domiciliato a Vieste, col­pevole di traffico di droga (non era con­testata l’aggravante della mafiosità, cadu­ta quella dell’associazione armata); con­corso in detenzione ai fini di spaccio di 100 grammi di cocaina; concorso in detenzio­ne illegale di una pistola (non gli era con­testata l’aggravante della mafiosità). Il pm chiedeva 7 anni e 2 mesi. Condannato in­fine a 8 anni il manfredoniano Gaetano Renegaldo di 42 anni, colpevole di aver venduto nell’agosto del 2018 cocaina per 70mila a Claudio Iannoli e Prencipe; è stato assolto dal più grave reato di traffico di droga aggravato dalla mafiosità; il pm chiedeva 11 anni per entrambi i reati.

Il gup ha poi disposto la misura della libertà vigilata per 4 anni, a pena espiata, nei confronti dei cugini Iannoli, Prencipe, Stramacchia e Romano.