Soddisfazione: è quella sensazione piacevole suscitata dalla contemplazione delle miserie umane altrui.
AMBROSE BIERCE
Ritorniamo ad attingere a un libro già da noi usato in altre occasioni, Il dizionario del diavolo. Esso si rivela come un costante, sarcastico pugno allo stomaco rivolto ai benpensanti che si nascondono sotto il manto dell’ipocrisia, non confessando neppure a loro stessi la «diabolica» infamia dei loro veri pensieri.
Come è noto, a scriverlo è stato un autore statunitense, Ambrose Bierce, una curiosa figura di intellettuale e di avventuriero, morto in Messico durante la rivoluzione zapatista.
Certo, è il diavolo a comporre idealmente questo dizionario: le sue definizioni sono, quindi, provocatorie, immorali, blasfeme, eppure riescono paradossalmente a condurci a un esame di coscienza nei confronti del demoniaco che alberga in noi.
Basti solo cogliere la triste verità di questa fra le tante definizioni che ho scelto a caso da quel «dizionario» molto speciale. Quante volte, infatti, di fronte al male altrui, ci rinchiudiamo nel soddisfatto egoismo di non essere a quel livello, e il gesto di compassione e di sostegno per il misero ha dentro di sé il sottile compiacimento per la nostra superiorità e diversità.
«Rallegrarsi con quelli che sono nella gioia e piangere con quelli che sono nel pianto», come ammonisce san Paolo (Romani 12,15), è tutt’altro che facile, se si vogliono vivere sentimenti autentici e avere una partecipazione vera e sincera. E a questo proposito, ecco un’altra definizione «diabolica» di Bierce: «Egocentrico: una persona che si interessa più di sé che di me».
Gianfranco Ravasi