Cancro: uccide, in Italia, circa 500 persone al giorno; 21 per ogni ora del giorno e della notte. Un problema che deve allarmare e che, a differenza del Covid, viene tenuto in sordina. «I dati, purtroppo, parlano chiaro». «Perché – chiede in un Comunicato, la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (Lilt) – i cittadini non vengono informati quotidianamente, come si è fatto per l’emergenza sanitaria Covid durante il periodo peggiore della pandemia, sul numero di nuovi malati e delle vittime che ogni giorno causa il cancro?
Perché non si adeguano ai bisogni e necessità gli ambulatori e gli ospedali potenziandoli per ridurre le attese e migliorare – dovunque in tutto il territorio nazionale senza distinzioni, purtroppo in essere, tra Sud e Nord? I numeri dei malati (meno al sud) e dei morti (più al Sud) è la triste cartina di tornasole di questa realtà che un Bollettino quotidiano oggettivo farebbe risaltare facilmente.
«Tutto il mondo dell’oncologia – dice, con fermezza, il Presidente Lilt Nazionale, prof. Francesco Schittulli, chirurgo senologo oncologo – lo denuncia ormai da qualche settimana: l’emergenza Coronavirus è scesa come una scure anche sui malati di tumore.
Visite rinviate, controlli di prevenzione e follow-up cancellati, terapie trascurate: tutto questo non potrà che trasformarsi in nuove tardive diagnosi e nuovi morti, eppure non credo si stia recependo fino in fondo la gravità della situazione.
È tempo, incalza il presidente Schittulli, che le Regioni potenzino il sistema sanitario, loro delegato e gestito, per sopperire ai mesi di lockdown: occorrono più operatori sanitari, più mezzi diagnostici, servono ambulatori, e tutto ciò al più presto. I cittadini devono conoscere bene i rischi e i numeri del fenomeno cancro, un pericolo per la salute di tutti e un peso anche finanziario per il sistema sanitario. Solo così applicheranno i principi della “prevenzione” che la Lilt da sempre diffonde come primo scudo contro questa terribile malattia.
Una patologia che viene quotidianamente diagnosticata ad oltre 1000 italiani e che registra circa 4 milioni di italiani che sopravvivono alla malattia (molti meno di quanti corretta prevenzione, diagnosi precoce e possibilità di terapie disponibili per tutti senza dover subire viaggi della speranza avrebbe reso possibili). Il nostro impegno – ha concluso Schittulli – è poter garantire la guaribilità di questa malattia per una migliore qualità di vita. Sia monito ed invito ad operare con coscienza e giustizia anche distributiva e perequativa».