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Garganici illustri/ Mons. Alessandro Maria Basile (Ischitella 1826 – Cassano Ionio 1883)

Tornare periodicamente sul Gargano, è occasione per incontrare persone e cogliere spunti di ricerca sui quali lavorare e restituire alla memoria collettiva, fatti e personaggi che costituiscono le radici della nostra storia e la grandezza al nostro Promontorio. Così è stata la mia ultima permanenza, durante la quale, ho incontrato don Francesco Agricola d’Ischitella con il quale mi sono intrattenuto; parlando della sua terra nativa mi ha indicato che, oltre a mons. Bernardino D’Avolio Ischitella ha dato i natali ad Alessandro Maria Basile. Una rivelazione, che mi ha sollecitato a conoscere questo personaggio.

Alessandro Maria Basile nasceva a Ischitella il 22 agosto 1826, entrò nella Congregazione del Santissimo Redentore fondata da Sant’Alfonso Maria de Liguori, emise la professione perpetua il 25 marzo 1846 e fu ordinato sacerdote il 15 marzo 1851. 

Per la dignitosa eloquenza di lui dicono un missionario da destinare per la predicazione nelle terre difficili.   All’età di quarantacinque fu ordinato vescovo di Cassano allo Ionio in successione di mons. Michele Bombini il 22 dicembre 1871.

Nella Diocesi di Cassano mons. Basile, un religioso colto integerrimo e dotato di grande zelo si trovò ad affrontare i mali che affliggevano grandemente il meridione d’Italia, elevare la preparazione del clero e la moralizzazione dei costumi del popolo come del clero. Per questo non ebbe in modo particolare un’entusiasmante accoglienza. Tutt’altro nelle feste nazionali del 1872 è ricordato che il popolo “gridò abbasso al vescovo Alessandro Basile per istigazione dei preti, dai quali pretendeva una vita d’illibati costumi. Il primo, a cui la tolse…, fu il teologo Petrone, che egli chiamò poi rettore nel seminario”.

Nel governo della Diocesi di Cassano egli si prodigo con grande impegno per la riapertura del Seminario, riuscendo a realizzare questo progetto in un edificio acquistato dal demanio a Rotonda; un’istituzione che ricevette molte lodi per il beneficio che apportava alla gioventù della Calabria e ai futuri sacerdoti. Nel 1877 egli si portava in Visita Pastorale per la cura delle anime della sua Diocesi.

Mons. Basile è ricordato come persona colta, stimato poeta e valente pittore; fra i suoi lavori i suoi lavori un’operetta intitolata «La Claustrale»; una raccolta di poesie dedicate alla sua santa nipote monaca di clausura, donna Giuseppina Basile, tra le Perpetue Adoratrici col nome di religione Madre Alessandrina di S. Filomena. Alcuni suoi dipinti si conservano nell’Episcopio e nella Cattedrale di Cassano allo Ionio, fra i quali un suo ritratto dipinto allo specchio.

Mons. Basile fu un uomo e un religioso d’ingegno: coltivò con successo la poesia e la pittura, lasciando tracce dei suoi lavori. Il suo impegno pastorale in diocesi, come vescovo, fu grande mentre breve fu il periodo di governo episcopale: solo dodici anni. Nel 1876 Vincenzo Scognamiglio Reali gli dedicava un suo lavoro “ Il vero e il falso, ovvero quattro brevi risposte ai libertini riguardante il celibato dei Chierici”, un tangibile segno di riconoscimento alle qualità e all’impegno di questo zelante vescovo. Mons. Alessandro Maria Basile moriva il 24 giugno 1883 nella sua diocesi, dove riposa.

 

Nicola Parisi