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Giustizia truccata/ Condannato a 10 anni ex pm Savasta, 4 anni a Scimè

Dieci anni di carcere per l’ex pm Antonio Savasta, quattro per l’ex collega Luigi Scimè che decade dall’ordine giudiziario. Nel Tribunale di Trani c’era un gruppo di persone che truccava i processi in cambio di soldi: lo ha stabilito ieri il gup di Lecce, Cinzia Vergine, condannando tutti gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato.

Savasta è stato riconosciuto colpevole di tutte le accuse (associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari, concussione e vari episodi di falso), anche se non risulta provata la ricezione di denaro per due degli episodi raccontati dal grande accusatore, Flavio D’Introno: nonostante la collaborazione, per l’ex pm arrestato a gennaio 2019 (ora ai domiciliari) erano stati chiesti 10 anni e 8 mesi.

Il gup ha riconosciuto le attenuanti generiche, ma ha anche disposto la confisca di 2.390.000 euro, l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e il risarcimento del danno alle parti civili. Corruzione è anche l’accusa che ha portato alla condanna dell’ex pm Luigi Scimè a 4 anni, con la confisca dei 75mila euro di mazzette che avrebbe preso da D’Introno, l’«estinzione del rapporto di lavoro» e 5 anni di interdizione dai pubblici uffici.

Quattro anni è la condanna per l’imprenditore Gigi D’Agostino, che tramite l’avvocato Ruggiero Sfrecola (4 anni e 4 mesi) avrebbe corrotto Savasta per non essere implicato in una indagine per reati fiscali. Il gup non ha ritenuto provate le dazioni di denaro, ma ha comunque optato la condanna che comporta anche l’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici.

Condannato a 2 anni e 8 mesi per corruzione anche l’avvocato Giacomo Ragno (assolto «per non aver commesso il fatto» dal concorso in calunnia e falsa testimonianza): per lui è stata disposta la confisca di 224mila euro.