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PESCHICI/ MISTERO SULLA SORTE DI MASTROMATTEO. L’AUTOPSIA CHIARIRA’ I DUBBI SULLA SCOMPARSA?

E’ stato trovato senza maglietta, con i soli pantaloni e in stato di decomposizione il cadavere di Pietro Michele Mastromatteo,Mex per gli amici. Gli inve­stigatori lo hanno scovato nella zona compresa tra l’agro di San Nicandro Garganico e Cagnano Varano, dove si erano concentrate alcune delle ricerche per ritrovare l’uomo di 47 anni scomparso da Peschici dalla sera del 25 settembre scorso.

Gli investigatori secondo quanto ac­certato avevano avviato le ricerche del ra­gazzo, coadiuvati dai Cacciatori di Puglia, proprio in quell’area oltre che sulla costa peschiciana. I militari avrebbero setacciato pal­mo palmo la parte interna, in particolare nel­l’area di Bosco Quarto, una zona impervia e tradizionalmente “tagliata fuori dal mondo” in quanto per lunghissimi tratti non c’è nemme­no il segnale sul cellulare.

Il cadavere – a quanto si apprende – aveva sugli arti segni di morsi di animali selvatici. In­dossava solo il Pantalone, mentre il petto era nudo. Per avere la certezza assoluta che si tratti del 47enne bisognerà attendere il rico­noscimento della salma da parte dei familiari che hanno appreso del ritrovamento del cor­po durante la notte tra il 10 e l’11 ottobre. I ca­rabinieri, inoltre, si sarebbero recati a casa di Mastromatteo per prelevare alcuni oggetti personali, tra cui delle mascherine usate dal­l’uomo. Apparentemente – si apprende da fonti investigative – sul cadavere non ci sa­rebbero segni di colpi d’arma da fuoco o trac­ce evidenti di una colluttazione. Ma, il fatto che il cadavere fosse in decomposizione po­trebbe far richiedere accertamenti più appro­fonditi e per questo nei prossimi giorni sarà compiuta l’autopsia che potrebbe stabilire con maggiore certezza le cause della morte. Al vaglio degli investigatori, inoltre, ci sareb­be la posizione di un amico, forse l’ultimo ad averlo visto in vita. La versione rilasciata dal ragazzo, e che pare abbia divulgato anche ad altri conoscenti della città, è che i due quella sera fossero diretti a Termoli, in provincia di Campobasso, per svago e divertimento. Se­condo quanto raccontato, poi, si sarebbero fermati sulla superstrada garganica (il corpo è stato trovato a 3,5 chilometri in linea d’aria dall’arteria) perché Mastromatteo aveva un bisogno impellente, doveva urinare, e poi a un certo punto è scomparso: “Ho perso le sue tracce”, avrebbe detto l’amico agli investiga­tori. Dunque, questa sarebbe la sua versione dei fatti e pare, con ogni probabilità, che il ra­gazzo sia rientrato a Peschici, da solo, la stes­sa sera di venerdì scorso. Quindi, se la ricostruzione fosse vera, sarebbe confermata una delle ipotesi lanciata fin da subito e cioè che non si sa se i due siano mai stati nella lo­calità molisana. L’uomo ha anche detto di aver prestato il suo giubbotto al 47enne e ha specificato che nella tasca c’erano anche le chiavi della sua auto. Un aspetto molto stra­no, ma particolare per il prosieguo del rac­conto. A questo punto, restando senza chia­vi, ha chiamato un altro ragazzo di Peschici (e non i soccorsi o le forze dell’ordine) chie­dendo di portargli la copia delle chiavi del mezzo e poter così ritornare nella cittadina garganica. Oltre a Mastromatteo, quindi, sa­rebbe scomparso anche il giubbotto dell’accompagnatore. La dinamica dei fatti così rac­contata pare non convince gli investigatori perché ci sarebbero delle forti lacune e dei punti oscuri. Secondo quanto accertato, poi, Mastromatteo ha fatto un prelievo allo spor­tello postale di Cagnano Varano.

I legali della famiglia, durante una trasmis­sione, hanno riferito che l’uomo era tranquillo e che ci sono parecchi lati oscuri nel rac­conto del “presunto” (hanno utilizzato questa parola, ndr) amico: “Perché se succede qual­cosa a un mio conoscente io chiamo i soc­corsi”, ha detto un avvocato”.

Un’altra delle stranezze di questa vicenda è il fatto che il cellulare della persona scom­parsa sarebbe rimasto a casa. Logica vor­rebbe, invece, che se Mastromatteo doveva andare a Termoli con l’amico per trascorrere una serata di piaceri e divertimenti, l’uomo avrebbe sicuramente portato con sé il tele­fonino. Non averlo preso fa presupporre che abbia ricevuto la visita di qualcuno e che questo incontro doveva essere breve. E ciò cozzerebbe con quanto finora era stato rico­struito. Si ipotizza, infatti, che Mastromatteo sia sceso di casa con l’intenzione di risalire subito dopo. La persona scomparsa era molto conosciu­ta in città: lavorava molto il periodo estivo, consegnando l’acqua presso le varie strut­ture turistiche e ricettive della zona, è un cul­tore del proprio fisico e, una volta terminata , la stagione estiva, sovente pare facesse viaggi all’estero, anche in Sudamerica.

l’attacco