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RARO IDOLETTO IN PIETRA DEL NEOLITICO TROVATO A MOLFETTA. CONSIDERATO UN UNICUM TRA IDOLI PREISTORICI LEGATI ALLA TERRA

La più antica scultura neolitica su pietra in Puglia, considerata un unicum assoluto tra gli idoli preistorici legati alla terra, è stata trovata nel Pulo di Molfetta, sistema di cavità carsiche e sito archeologico risalente al V e IV millennio aC in provincia di Bari.
    Di piccole dimensioni, l’hanno trovata durante lavori di rifunzionalizzazione del sito, spiega il Comune di Molfetta in una nota, gli archeologi Alessia Amato e Nicola de Pinto, coordinati da Anna Maria Tunzi, funzionaria archeologa. La scultura, proveniente forse da un corredo funerario, è stata ottenuta dalla lavorazione di un ciottolo calcareo sul quale sono stati rappresentati anche tratti antropomorfi: è una incisione sul retro, con un motivo a zig zag, che permetterebbe di collocare l’oggetto tra la fase media e finale del Neolitico.
    L’idoletto è sottoposto a studi, a cura della Soprintendenza, che l’ha presentato assieme al sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini e, tra gli altri, alle archeologhe Amato e Tunzi, rilevando che le rare sculture preistoriche realizzate al mondo, nella maggior parte dei casi erano prodotte utilizzando materiali più facili da lavorare, come la terracotta, oppure ossa di animali.
    “Il Pulo di Molfetta, che stiamo restituendo alla fruibilità pubblica – sottolinea il sindaco Minervini – continua a sorprendere per le tracce di storia che è ancora in grado di raccontare”.
    L’idoletto, ora esposto nei depositi di Palazzo Simi a Bari, presto tornerà a Molfetta: gli uffici tecnici comunali, sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bari, stanno lavorando affinché i nuovi rinvenimenti possano aggiungersi in maniera permanente alla collezione del museo civico archeologico.