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PARCO DEL GARGANO, PARLAMENTARI DELLA LEGA INTERROGANO COSTA: “SPIEGHI MOTIVI DELL’ISPEZIONE”

 “Il 5 ottobre scorso sarebbero giunti alla sede del Parco a Monte Sant’Angelo, tre” ispettori” inviati dal MATTM, anche se non esiste un ruolo ispettivo del MATTM e i rappresentanti del MATTM inviati presso la sede del Parco, con una missione di tre giorni, sarebbero un dirigente e un funzionario della Direzione Patrimonio Naturalistico ed un libero professionista consulente a partita IVA presso la società in house del MATTM Sogesid s.p.a. la stampa riporta alcuni passaggi di una nota del Ministero al Presidente del Parco, firmata dal Direttore competente, che osserva come la risoluzione del contratto del direttore non potrebbe prescindere dalla necessità per il MATTM di effettuare verifiche sul recesso, essendo il MATTM autorità vigilante per l’esercizio del controllo di legittimità sulle determinazioni di competenza degli organi amministrativi del Parco ed essendo il MATTM l’amministrazione che ha effettuato la nomina”. È uno dei passaggi dell’interpellanza presentata dai parlamentari della Lega in merito alle note vicende del Parco Nazionale del Gargano.

Il Ministro Costa chiarisca i motivi dell’ispezione alla sede del Parco Nazionale del Gargano e metta fine alle polemiche dei rappresentanti del M5s innescate all’indomani della risoluzione del rapporto di lavoro con la Direttrice Maria Villani. E’ questo, in estrema sintesi, il contenuto dell’interrogazione promossa dal deputato Vannia Gava, Responsabile nazionale Ambiente della Lega e già sottosegretario del MATTM, assieme ai deputati pugliesi Anna Rita Tateo e Rossano Sasso .

“Si tratta di un’azione parlamentare doverosa e corale – spiegano gli esponenti della Lega-, sostenuta politicamente dall’intera Lega Puglia, ad ogni livello e in ogni sede, a partire dal segretario regionale e deputato Luigi D’Eramo al senatore Roberto Marti, dall’europarlamentare Massimo Casanova al vice segretario foggiano Raimondo Ursitti , al segretario per la Provincia di Foggia Daniele Cusmai , ai consiglieri regionali eletti, ai dirigenti tutti, per stigmatizzare l’indecente teatrino a cinquestelle che sta, suo malgrado, coinvolgendo da settimane un Ente importante della provincia di Foggia, tirato per la giacchetta dai pentagrillini non si capisce bene per quale motivo, quasi a volerne minare serenità del clima, autonomia e svolgimento delle proprie funzioni, secondo un modus operandi tipico del M5S che ci ha abituato a prove muscolari funzionali più ai loro equilibri e desiderata politici, che all’interesse pubblico di un territorio”.

Nel documento si passa in rassegna quanto occorso presso l’Ente foggiano dallo scorso 7 settembre, giorno della revoca dell’incarico alla direttrice del Parco, Maria Villani, per mancato superamento del periodo di prova contrattualmente previsto. “Da lì – osservano i parlamentari – si sono accese le polemiche sui mezzi stampa alimentate da una serie di esponenti politici locali, parlamentari ed europarlamentari del M5S, oltre che da alcune associazioni ambientaliste fortemente coinvolte nella gestione operativa delle attività del Parco, che hanno alluso a motivazioni politiche piuttosto che ai ‘fatti gravi’ denunciati dal Presidente Pazienza alla base della suddetta decisione”. Trambusto culminato il 5 ottobre con la “visita” alla sede del Parco del Gargano tre “ispettori” inviati dal Ministero. I parlamentari chiedono pertanto al Ministro Costa di spiegare “i motivi dell’ispezione e i relativi nominativi dei commissari , chiarendo soprattutto il ruolo del libero professionista consulente Sogesid e se la convenzione in essere tra Sogesid e Ministero, di assistenza tecnico – specialistica, preveda anche la titolarità di una funzione così delicata”.

Quindi, “se risulta al Ministro che il Presidente del Parco abbia prontamente informato la Direzione Generale PNA dell’evoluzione del rapporto contrattuale, anche attraverso un plico voluminoso di carte”; “se all’atto della nomina della dott.ssa Villani il Ministro sia stato edotto che la stessa sembrerebbe in rapporto di parentela con un rappresentante apicale di Federparchi e se siano state svolte le previste verifiche sull’insussistenza di cause di incompatibilità/inconferibilità”. Quindi, “se non ritenga opportuno (Il Ministro), dopo i chiarimenti sulle motivazionidella revoca dell’incarico alla direttrice del Parco, di placare le polemiche e permettere al Presidente di esercitare al meglio le proprie funzioni e lavorare per lo sviluppo sostenibile del territorio e la tutela dell’ambiente”.

“Si chiede di sapere, infine – chiosano dalla Lega Puglia -, se la fuga di notizie che ha interessato questa vicenda, spacciata da alcuni eletti come prodotto “del rapporto privilegiato” che intercorre tra il Movimento e il Ministro Costa, corrisponda a verità e non rischi di costituire, invece, un pesante macigno sui rapporti di correttezza, autonomia dalla politica e lealtà che dovrebbero intercorrere fra due enti istituzionali. Questo è il nostro giudizio. Gradiremmo conoscere quello di Costa”.