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LATIANO (BRINDISI)/ PROMOSSA CON 9 ALL’ESAME DI TERZA MEDIA, LA FAMIGLIA FA RICORSO: “MERITAVA IL 10”. MA IL TAR LO RIGETTA

La decisione di una madre di Latiano che ha portato davanti ai giudici amministrativi il caso della figlia, “alunna modello”

Una valutazione finale di 9 su 10 all’esame di terza media invece del punteggio pieno per una studentessa modello per tre anni. E la madre dell’alunna ha deciso di trascinare una scuola di Latiano davanti al Tar. I giudici amministrativi, però, hanno rigettato il ricorso valorizzando la valutazione adottata dall’istituto “sulla base della media aritmetica dei voti” si legge in sentenza.

“Non abbiamo assecondato un capriccio dei genitori”, spiegano gli avvocati Daniela Lerede e Francesca Perugino, che hanno curato il ricorso. “Abbiamo deciso di portare avanti questa “battaglia” consapevoli di trovarci di fronte ad una studentessa volenterosa e determinata, dedita ad uno studio critico con qualità riconosciute dal corpo deocente”. Dopo un percorso formativo sempre lusinghiero con il massimo delle valutazioni, “ci aspettavamo che la scuola tenesse conto del rendimento sempre costante della studentessa” spiegano gli avvocati della famiglia.

Nell’ultimo anno, però, l’alunna modello ha accusato qualche piccola defaillance che ne hanno condizionato lo studio. Colpa di qualche insufficienza dettata da un problema fisico che la ragazza ancora si trascina; dalle problematiche legate al lockdown e da qualche incomprensione sorta con un’insegnante che ne ha pregiudicato la media e il rendimento. Ma non l’impegno e lo studio. “Tanto che la studentessa”, precisano gli avvocati, “è stata costretta a cambiare sezione nel mese di febbraio”.

Continuando comunque a garantire standard di rendimento sempre elevati e conseguendo un certificato ket per la lingua inglese. Dopo gli esami, però, la madre della studentessa ha impugnato la scheda di valutazione con cui l’istituto certificava il superamento dell’esame di stato del I ciclo di istruzione con la votazione di 9/10. Per tanti un traguardo prestigioso spesso foriero di ulteriori successi a livello scolastico. Non per la studentessa e i suoi genitori.

Un voto fin troppo basso che non “avrebbe tenuto conto del rendimento complessivo della figlia”. E così gli avvocati della famiglia hanno buttato giù un ricorso per ottenere il riconoscimento di un 10 con lode, o in alternativa, un 10/10.  “Anche perché non si sarebbe tenuto in debita considerazione il compito finale redatto dall’allieva”. La tesi contenuta nel ricorso non ha trovato conforto davanti ai giudici amministrativi che si sono allineati con le valutazioni dell’Istituto.

Scrive in sentenza il giudice estensore Roberto Michele Palmieri: “La tesi della ricorrente – secondo la quale il voto finale non rispecchierebbe il percorso formativo del triennio della minore – è documentalmente smentita dalla media aritmetica dei voti riportati da quest’ultima nei tre anni di scuola media”. Per buona pace della studentessa e della madre che dovranno così “accontentarsi” di un 9.

Francesco Oliva

repubblicabari