A casa le otto formazioni foggiane impegnate nei campionati di eccellenza pugliese (6 squadre daune), campana (1) e molisana (1). Non si gioca nei massimi tornei regionali dopo l’ultimo Dpcm che ha sospeso il campionato fino al prossimo 24 novembre. Disputate solo le prime quattro gare con le daune che sembravano poter essere protagoniste della stagione.
In Puglia il Manfredonia del tecnico Danilo Rufini è al comando della classifica con 10 punti (in condominio con il Corato), ma subito dietro c’è la sorpresa San Marco di Marcello Iannacone con 7. A seguire l’Orta Nova di Cristian Carbone (6) e il Real Siti di Pino Lopolito (5) e San Severo del tecnico Vincenzo Criscuolo (3 punti). L’unica squadra che sembra non riuscire a trovare il passo giusto è il Vieste di Francesco Bonetti, ultimo con un solo punto.
In Campania lo Sporting Accadia del tecnico Del Vecchio è quarto (4 punti), in Molise il Pietramontecorvino di Carlo De Masi è sesto con 5 punti. Compagini foggiane che primeggiano anche nella speciale classifica dei marcatori: in testa c’è Domenico Ruggieri del San Marco con 6 reti. Poi Nino Morra (Manfredonia) a 4. Con 3 reti Lorenzo Nicodemo (San Severo) e Perez (Orta Nova). Con una rete segnata anche il portiere del Manfredonia, Francesco Leuci.
Appello alle istituzioni lanciato dal capitano dell’Atletico Vieste, Francesco Sollitto. Lo fa a nome di tutti i capitani delle squadre del campionato di Eccellenza. «Chiediamo lo stesso trattamento della serie D – dice Sollito -. Purtroppo siamo costretti a fermarci ancora, dopo un solo mese di attività, chiediamo che venga data uniformità di trattamento e, soprattutto, che vengano date delle spiegazioni valide alle decisioni che sono state prese, peraltro di punto in bianco. È molto strano permettere alle squadre di serie D di continuare ad affrontarsi – rimarca Sollitto -, considerando che vanno ad incrociarsi da regione a regione, mentre l’eccellenza che è regionale è costretta a fermarsi totalmente. Il nostro non è un hobby – rilancia ancora Sollitto -, ma siamo impegnati sei giorni su sette su quel rettangolo di gioco, molti di noi fanno investimenti, hanno famiglie e mutui sulle spalle, non possiamo essere trattati in questo modo. Siamo stati fermi otto mesi e in questo arco di tempo nessuno si è preoccupato di trovare il modo per convivere con il virus, esistono tamponi rapidi, sierologici, basta un po’ di buon senso e un impegno maggiore da parte del governo e da parte della federazione, non bastano dei piccoli indennizzi per andare avanti».
Antonio Villani