Una delegazione di rappresentanti dell’associazione culturale e politico «Manfredonia Nuova» e del Movimento 5 stelle (presente anche il consigliere regionale pentastellato Rosa Barone), ha incontrato la commissione straordinaria al Comune di Manfredonia per parlare di disinquinamento del «sin (sito di interesse nazionale) ex Enichem; di utilizzazione delle aree liberate dagli impianti del petrolchimico” di iniziative progettate nella piana di Macchia per realizzare un impianto per il trattamento e recupero della plastica riveniente dalla raccolta differenziata dei rifiuti che dovrebbe sorgere nell’area dell’ex stabilimento petrolchimico Enichem, ancora da bonificare.
«Pur favorevoli» ha evidenziato la delegazione «agli impianti che chiudono il ciclo dei rifiuti, vorremmo poter essere coinvolti nelle decisioni che interessano direttamente la vita della nostra città. Almeno per cortesia istituzionale, il Comune di Manfredonia dovrebbe essere interpellato su questi problemi, cosa che non è avvenuta» (la piana di Macchia ricade nell’agro del Comune di Monte Sant’Angelo favorevole al progetto): «le conseguenze indotte anche da quel tipo di impianti sono numerose e nocive per l’ambiente e la salute pubblica».
La delegazione ha corredato le questioni poste con una serie di documenti che ha consegnato alla commissione straordinaria che da un anno governa Manfredonia dopo lo scioglimento del consiglio per infiltrazioni malavitose. I commissari straordinari Vittorio Piscitelli e Anna Maria Crea, con i quali c’erano i dirigenti al settore opere pubbliche del Comune, hanno assicurato che «sarà inviata un’istanza al presidente della Regione Puglia a sostegno delle richieste espresse dai membri della delegazione». «Manfredonia Nuova» ha inviato ai rappresentanti locali al consiglio regionale una lettera per conoscere l’entità dei progetti programmati nelle aree ex Enichem del seguente tenore: «qual è la esatta consistenza del progetto; quali sono le aree dove dovrebbe essere realizzato; quale sarà l’impiego della somma deliberata dalla Regione; quale è lo stato delle bonifiche nello stabilimento Enichem; quale è la posizione e il coinvolgimento di Eni Rewind stante l’audizione alla Regione Puglia di luglio 2019, dell’amministratore delegato di Eni Rewind, Paolo Grossi; quale osservanza vi sia del decreto del 18 settembre 2001 del ministero dell’ambiente per la tutela del territorio, riguardante il “programma nazionale di bonifica e il ripristino ambientale dei siti inquinati di interesse nazionale” dei quali l’area sipontina fa parte; e se la Regione Puglia che ha finanziato il progetto di Monte Sant’Angelo, è consapevole che l’Ase di Manfredonia ha già pronto un impianto dello stesso tipo di quello che si vorrebbe impiantare a Macchia?». La lettera inviata a fine settembre scorso non ha avuto alcuna risposta. L’attesa è ora quella di vedere quale accoglimento avrà la presa di posizione istituzionale da parte della commissione straordinaria.
Michele Apollonio