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NUOVO DPCM, PUGLIA A RISCHIO LOCKDOWN TOTALE: «LOTTA» PER LA ZONA ARANCIONE. ECCO GLI SCENARI

Il nuovo Dpcm di misure contro il Covid arriverà entro domattina e già si prospettano una serie di scenari che dividerebbero l’Italia in tre zone a rischio contagio. Le disposizioni del nuovo decreto si applicheranno a partire da giovedì 5 novembre fino al 3 dicembre 2020, come si legge nella bozza diffusa nella giornata di oggi scatta il coprifuoco alle 22 su scala nazionale e l’imposizione di mini-lockdown da 15 giorni all’interno delle zone rosse.

La principale novità riguarda appunto la divisione dell’Italia in 3 parti: zona rossa, zona arancione e zona verde, a seconda del grado di rischio e quindi delle situazioni relative a contagi e stato delle strutture ospedaliere.

Ancora molto critico però resta il fronte delle Regioni, con alcuni governatori che si sono detti “perplessi” dalle ultime proposte e hanno richiesto esplicitamente misure nazionali uniche.

Secondo il Dpcm le Regioni saranno valutate su base settimanale e l’inserimento nelle varie fasce avranno la durata minima di 15 giorni: se una entra in zona rossa, ad esempio, vi rimarrà per due settimane almeno.

Per la bozza del decreto sarebbero a rischio lockdown totale e quindi zona rossa 5 regioni: Lombardia, Piemonte, Alto Adige, Valle d’Aosta e Calabria. La Puglia potrebbe rischiare di passare alla zona rossa, ma secondo alcune ipotesi al momento è collocata nello scenario intermedio, quello che chiameremo per semplicità arancione ma che nel documento del dpcm è inteso come livello 3.

Ecco nel dettaglio a cosa si va incontro nelle zone arancioni

Oltre alle restrizioni che saranno valide per l’intero territorio nazionale, come il coprifuoco dalle 22 alle 5, a differenza di quelle verdi nelle Regioni arancioni, come previsto dalla bozza del nuovo dpcm che non è ancora ufficiale, sarà vietato ogni spostamento, in entrata e in uscita, salvo che per comprovate esigenze di lavoro, salute e urgenza.

Saranno consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti in cui la stessa è consentita, e sarà consentito il rientro nel proprio domicilio o nella propria residenza.

Sarà vietato ogni spostamento in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili nel proprio comune.

Infine saranno sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio. A differenza della fascia rossa, restano aperte le attività di parrucchieri, barbieri, estetisti.