Le scuole restano tutte chiuse, perché la Regione almeno per il momento non intende revocare l’ordinanza con cui il 28 ottobre ha sospeso la didattica a distanza. Il presidente Michele Emiliano lo ha comunicato ieri sera al direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Anna Cammalleri. Ma la Regione lavora su un nuovo provvedimento che potrebbe introdurre novità già a partire da domani.
il primo giorno delle nuove misure «arancioni» vedrà dunque la Puglia sottoposta a limitazioni più strette di quelle previste dal Dpcm (per 15 giorni chiusura di bar e ristoranti, consentito solo asporto fino alle 22, coprifuoco dalle 22 alle 5), proprio in virtù della chiusura totale delle aule (le regole nazionali impongono la didattica a distanza solo alle superiori). A spiegarlo ieri anche il sindaco di Bari, Antonio Decaro, nella sua veste di presidente nazionale dell’Anci: «I presidenti di Regione possono adottare ordinanze restrittive in virtù di particolari condizioni che, al momento, non sono cambiate. Spero che i dati numerici su cui si basa la chiusura delle scuole subiscano ima riduzione nei prossimi giorni, così da poter riprendere le attività delle scuole di primo e secondo grado».
In Puglia (la stima è del sito specializzato Tuttoscuola) sono in didattica a distanza 184% dei 597mila studenti delle scuole del primo e secondo ciclo: continuano a frequentare circa 96mila alunni, quelli con «esigenze speciali» cui l’ordinanza consente di recarsi in aula. Ma i – sindacati, che ieri hanno incontrato insieme ai vertici dell’Usr anche l’assessore alla Salute, Pier Luigi Lopalco, fanno pressing: «Le posizioni sono distanti – dice Claudio Menga, segretario regionale Flc Cgil -: noi chiediamo che in Puglia si applichi alla lettera l’ultimo Dpcm, mentre la Regione è disposta ad assumere un provvedimento di cui non si conoscono né i contenuti né i tempi». Nel frattempo i dirigenti scolastici si rivolgono direttamente al premier Conte con una lettera del presidente dell’Anp, Roberto Romito, secondo cui a fronte di «confusione nell’interpretazione dei ruoli istituzionali e tecnici contenuta negli atti e nelle dichiarazioni del nostro governatore» è necessaria «la revoca dell’ordinanza» del 28 ottobre. La task force della Regione e Lopalco stanno però lavorando già da ieri pomeriggio su misure alternative per tenere conto di tutte le posizioni. E così già oggi potrebbe essere emanata una nuova ordinanza che, piuttosto che una riapertura generalizzata, potrebbe consentire alle famiglie in particolari situazioni di rischio di sottrarsi all’obbligo di frequenza: in questo caso le scuole dovrebbero attrezzarsi per garantire la fruizione della didattica da remoto.
Il tema della scuola scatena la polemica politica con centrodestra e grillini che attaccano la Regione sul tema della gestione dell’emergenza. -Forza Italia chiede la convocazione urgente del Consiglio: «Le difficoltà, ormai, sono sotto gli occhi di tutti, nonostante le promesse (ancora non mantenute) del presidente Emiliano di incrementare i posti letto: infatti, il nostro sistema è andato in tilt per 95 pazienti Covid ricoverati in terapia intensiva». A rispondere è Gianfranco Lopane di «Con» che parla di «surreale strumentalizzazione» e di «straordinario sforzo della Regione»: «La scelta della permanente chiusura delle scuole in Puglia è derivata da ragioni epidemiologiche e organizzative ampiamente motivate da Lopalco». Controreplica degli azzurri: «Lo “straordinario sforzo” doveva essere compiuto a tempo debito».
Massimiliano Scaguarimi
gazzettamezzogiorno