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CANE POSITIVO AL COVID/ È IL PRIMO CASO IN ITALIA: “CONTAGIATO DAGLI UMANI MA NON È IN GRADO DI INFETTARE”

Il caso a Bitonto: si tratta di una barboncina di un anno e mezzo che vive in casa con quattro persone, tutte positive e sintomatiche. Il cane invece non ha alcun sintomo. L’infettivologo Decaro, che ha rilevato la positività: “Carica virale molto bassa. Gli animali non sono un pericolo per la nostra salute, al contrario bisogna proteggerli”

Il coronavirus è stato diagnosticato anche in un cane. È il primo caso in Italia, secondo Nicola Decaro, 47 anni, professore ordinario di malattie infettive degli animali all’Università di Bari e componente dell’executive board del College europeo di microbiologia veterinaria.

Tracce del virus sono state accertate in una barboncina di un anno e mezzo, che vive a Bitonto insieme con una famiglia di quattro persone, tutte positive e con sintomi. Il cane, invece, non ha sintomi particolari e continua a vivere in casa. Il primo tampone positivo sul cane risale al 5 novembre scorso, esito poi confermato dai successivi test.

È stato lo scienziato barese (fratello del sindaco Antonio Decaro) a fare la diagnosi sul cane. Lo stesso scienziato che, fin dalla prima ondata della pandemia, studia cani e gatti alla ricerca del coronavirus. Lo ha fatto su tamponi effettuati fra l’altro dall’ospedale veterinario di Milano su animali domestici che vivevano in casa con persone alle prese col virus. Ma finora il veterinario si era imbattuto in diversi casi di cani e gatti positivi al test sierologico, segno che avevano contratto il virus in passato sviluppando gli anticorpi. 

“Stavolta abbiamo avuto diversi tamponi positivi: una quindicina fra quelli nasali, orali e rettali. Ma il titolo virale è risultato molto basso”, spiega Decaro. “Significa – continua l’esperto – che il cane non è in grado di infettare, perché anche se viene contagiato, il virus è presente in quantità modeste, per intenderci. Dunque si conferma quanto era già noto sulla base della letteratura scientifica internazionale”. I tamponi sulla barboncina sono stati eseguiti dagli stessi proprietari e poi inviati nel laboratorio dello specialista barese.

Che è in attesa di analizzate anche il sangue dell’animale per sottoporlo a test sierologico. Il consiglio di Decaro è di “non allarmarsi”. “Bisogna trattare gli animali esattamente come se fossero altre persone. Quindi, anche a tutela della salute dei nostri animali, è opportuno affidarli agli amici o parenti non positivi che possano prendersene cura, se possibile”. E ancora: “Si applica sempre il principio di massima cautela, pur sapendo che, ripeto, non sono un pericolo per la nostra salute. Il rischio di contagio dal cane o dal gatto è quasi zero. In tutto il mondo ci saranno una ventina di casi documentati”, conclude Decaro.

Cenzio Di Zanni

repubblicabari