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MAFIA/ PROCESSO A CLAN FOGGIA, 25 CONDANNE. ESTORSIONI E ATTENTATI A IMPRENDITORI, CONDANNATI ANCHE BOSS

Il gup del Tribunale di Bari Giovanni Anglana ha condannato a pene fino ai 18 anni di reclusione 25 presunti affiliati alla mafia foggiana accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsioni e rapine aggravate, detenzione illegale di armi e tentato omicidio. Il giudice, al termine del processo celebrato con il rito abbreviato, ha condannato gli imputati anche a risarcire le costituite parti civili, un imprenditore vittima di estorsioni, finito sotto scorta dopo aver denunciato i suoi aguzzini, Regione Puglia, Comune di Foggia, Confindustria Puglia, Confindustria Foggia, Fondazione Antiracket Puglia e l’associazione ‘Panunzio’ di Foggia.
    Alla lettura del dispositivo, nell’aula bunker di Bitonto, erano presenti, oltre ai legali di imputati e parti civili e agli imputati, collegati in video-conferenza da diverse carceri italiane, i pm della Dda che hanno coordinato le indagini, Lidia Giorgio e Federico Perrone Capano, l’aggiunto Francesco Giannella e il procuratore facente funzione Roberto Rossi.    

La pena più alta, 18 anni, è stata inflitta a Francesco Tizzano. Sedici anni di carcere a Giuseppe Francavilla e Massimo Perdonò. Quattordici ai boss Roberto Sinesi e Vito Bruno Lanza, tredici e otto mesi per Alessandro Aprile, otto mesi in meno per Francesco Pesante. E ancora, per Ciro Francavilla e per Rocco Moretti undici anni e quattro mesi. 

Altri quattro imputati – Giuseppe Spiritoso e suo figlio Lorenzo, Giuseppe Albanese e Fabio Tizzano – accusati a vario titolo di mafia, estorsioni e tentato omicidio, hanno scelto il rito ordinario. 

Gli imputati condannati dovranno risarcire le parti civili tra cui la Regione Puglia, Confindustria di Foggia e della Puglia, il Comune di Foggia, la Fondazione Antiracket Puglia e l’associazione Panunzio.


   LE DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE EMILIANO

Uno dei due rami del processo alla mafia foggiana, quello nelle forme del rito abbreviato, si è concluso oggi con la condanna degli imputati che dovranno anche risarcire la Regione Puglia costituita parte civile per essere vicina e solidale nei confronti di tutta la comunità foggiana. È stata infatti accolta la tesi della Regione secondo cui la condotta estorsiva ha danneggiato l’intera comunità territoriale.

“Foggia combatte e non si arrende, la comunità foggiana è oggi rappresentativa di tutta la Puglia che non cederà mai alla mafia, alla sopraffazione, alla violenza, alla illegalità.

La Regione Puglia è al fianco dei cittadini, dei Magistrati, delle Forze Dell’ordine della provincia di Foggia senza se e senza ma. Oggi ogni pugliese si sente foggiano in questo giorno della Giustizia e non della vendetta” sono le parole del presidente Michele Emiliano.