Non vi è “elemento alcuno suscettibile di ricondurre lo svolgimento dell’attività imprenditoriale della società a fenomeni infiltrativi, o condizionanti, promananti dal sodalizio mafioso”.
Lo hanno stabilito i giudici del TAR Puglia a favore della Gentile Impianti s.r.l. (difesa dall’avv. Alberto Ciuffreda). I giudici baresi hanno conseguentemente annullato l’interdittiva antimafia della Prefettura di Foggia e i provvedimenti successivi. Dopo l’interdittiva la Gentile Impianti si era vista recapitare infatti sia la revoca della concessione di un impianto sportivo nel centro abitato del Comune di Mattinata, in zona “Concezione”, e sia il subappalto da parte della CPL Concordia Soc. Coop. riguardante la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti di pubblica Illuminazione dello stesso Comune.
La difesa ha evidenziato essere “inadeguata revocazione di un mero rapporto di parentela con soggetti risultati appartenenti alla criminalità organizzata, non potendosi da esso argomentare in modo automatico il condizionamento dell’impresa: piuttosto, occorrendo la contemporanea presenza di ulteriori elementi (rapporto di convivenza, cointeressenza di interessi economici, coinvolgimento nei medesimi fatti che pur non abbiano dato luogo a condanne penali), per effetto dei quali possa ragionevolmente inferirsi la presenza di possibili collegamenti tra i soggetti sul cui conto l’Autorità prefettizia ha individuato i pregiudizi e l’impresa”. Ed il TAR, accogliendo il ricorso ed annullando tutte i provvedimenti emessi contro la Gentile impianti srl, ha ribadito che “con riguardo, specificamente, alla rilevanza del rapporto di parentela con soggetti risultati appartenenti alla criminalità organizzata, va ribadito come il mero rapporto di parentela, in assenza di ulteriori elementi, non sia ex se idoneo a dare conto del tentativo d’infiltrazione, in assenza di un vero e proprio automatismo tre un legame familiare, sia pure tra stretti congiunti, e il condizionamento dell’impresa, che deponga nel senso di un’attività sintomaticamente connessa a logiche e ad interessi malavitosi”.
Francesco Bisceglia