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VICO/ 31 DICEMBRE 2020 – RIFLESSIONI E NOTE DI FINE ANNO… DALLA PANDEMIA AL PANDEMONIO IL PASSO È BREVE!

Dice Gianrico Carofiglio, nel suo ultimo libro “Della gentilezza e del coraggio” (che vi invito a leggere) a proposito dell’onere della prova, chi fa un’affermazione deve essere disponibile a dimostrare che essa è vera ed è (sarebbe) tenuto a usare la lingua conformemente ai significati“. E ancora, riporta che “secondo il filosofo John Searle, le società vengono costruite e si reggono essenzialmente su una premessa linguistica: sul fatto cioè che formulare un’affermazione comporti un impegno di verità e di correttezza nei confronti dei destinatari“… “Perché un imputato possa essere condannato la sua responsabilità deve essere provata (dall’accusa, su cui incombe appunto un rigido onere della prova) al di là di ogni dubbio ragionevole.”

Bene, io e le insegnanti, invece, siamo state giudicate e condannate dalla piazza di facebook, attivata e animata da chi ormai, per consuetudine e stile “politico”, sente di potersi esprimere ben al di sopra e ben oltre la normale dialettica civile.

Ma non è sottraendosi all’onere della prova che si può continuare ad alimentare confusione disorientamento, aggredendo deliberatamente la verità, bisogna invece, adesso e finalmente, provare le affermazioni, le dichiarazioni che da tempo ormai vengono diffuse e di cui chiaramente si ha responsabilità e non solo in ambito giudiziario, ma ancor di più per quell’etica che richiederebbe il ruolo.

Ogni “fatina“ ha il suo “Pinocchio” certo, la narrativa ce lo insegna…

Le parole corrono veloci in paese e fuori, di bocca in bocca, con ricami e orpelli di volta in volta sempre più elaborati, che segnano il web di post in post, con evoluzioni giornalistiche che, di articolo in articolo, passano alla TV: trasferimento, licenziamento, punizioni esemplari, da mandare via (per la cronaca, dalla scuola di Peschici sono andata via per scadenza di incarico il 31/08/2015, con l’idea come noto di non volerci più tornare, due denunce tutte della stessa persona archiviate anche dopo opposizione, per un’altra assolta anche in appello il 23 u.s.), omissione, omertà, niente tredicesima quest’anno, Santi in paradiso, irresponsabilità e pericolosità, ha sbagliato chieda scusa, da internare, repubblica privata, pomodori o broccoletti (…de gustibus!) da raccogliere, epidemia colposa, forza sindaco avanti così (come i tifosi allo stadio a sostenere per “fede” la propria squadra… oltre ad organizzare manifestazioni, raccolta di firme, richiesta di intervento al provveditorato di Lecce (visto che con quello di Foggia sono in combutta!), petizione on line (sottoposta a chiunque per la firma), due interrogazioni al Consiglio Regionale (Forza Italia e Lega) e striscioni… per una notte, il tempo di fare foto e farle rimbalzare nel web!

Se non fosse che la parola è proprio brutta, verrebbe da dire: guerra a tutto campo e con le armi proprie di ognuno…

Semplicemente assurdo, cosa può concepire la mente che non si ferma a riflettere, non si pone domande, non conosce il dubbio, come prima di parlare e scrivere (accusando) non ci si renda conto… assurdo e terribile per il senso di vergogna ormai smarrito, per le modalità con cui ci si scaglia contro, per come l’aver  sdoganato aggressività e violenza autorizzi implicitamente l’esternazione dei peggiori istinti dell’essere umano.

È di moda aggredire sui social, tutti “leoni” che agiscono solitamente senza pensare, con rigurgiti di odio e cattiveria, commentano, giudicano, condannano, senza mai verificare la veridicità di quanto si urla ai quattro venti, condividono notizie che si diffondono peggio di un virus, e si è disposti a tutto pur di…

In tutto questo (sempre prendendo in prestito le parole di Carofiglio), non solo non si forniscono prove delle accuse, ma al contrario si propongono congetture fantasiose, si agisce sul “si dice”, si manipolano le informazioni e le dichiarazioni altrui, sempre e comunque in modo da farle corrispondere alla propria chiave di lettura (fallacia del pistolero?).

Non penso che un dirigente scolastico possa volere nella propria scuola un bel focolaio da esibire nel proprio curriculum… la realtà, probabilmente è che non si accetta l’autonomia della scuola, quale Istituzione con proprie prerogative, con propri compiti e specifica funzione, insistendo sul concetto che la scuola è di tutti… Certo che sì, tanto quanto il Comune! Ma chi mai ha interferito nella gestione dell’Ente Locale? Se i banchi dell’aula consiliare sono disposti in un modo o nell’altro, se si organizza il lavoro dei dipendenti in un modo o in un altro? Un sindaco ha sicuramente prerogative nei vari ambiti della vita sociale e politica di un paese, anche relativamente ai servizi, ma deve esercitarle nel rispetto dei ruoli che la legge riconosce e dei diversi livelli di responsabilità.

La scuola non è sicuramente privata ed è un vanto dire, appunto, che la gestione avviene secondo le regole stabilite. Continuare a ripetere come un mantra, che la dirigente e le maestre dovevano avvisare il sindaco e i genitori, è utile a convincere se stessi, ma certamente non a modificare la realtà: è stato fatto quanto previsto dalle procedure da seguire!

Provocare, scatenare il putiferio cui abbiamo assistito, increduli per alcuni passaggi che non hanno senso e logica, non è un buon esercizio di democrazia e di rispetto delle diverse attribuzioni che lo Stato riconosce alle singole istituzioni pubbliche.

La mia passione e dedizione, oltre che il piacere, con cui vivo la scuola, insieme agli insegnanti (certamente non tutti, come avviene anche per altre categorie) e al personale ATA, cercando di renderla la migliore possibile per i bambini che la abitano, crescono e imparano, nasce da lontano. Vengo da famiglia umile e onesta, che ha affrontato diverse difficoltà nella vita, perché chi aveva più parole spesso ha approfittato del mio papà che ne aveva poche e lui ci teneva tanto, ma proprio tanto tanto, che noi figli potessimo studiare e non vivere la sua stessa frustrazione, la prepotenza di chi conosceva più parole di lui e le sapeva usare a suo danno.

La sfida è proprio questa, il mio impegno per la conoscenza, la mia fatica e i miei sacrifici perché ogni bambino e ogni bambina (ancor più se bambina, perché per noi è ancora e nonostante tutto sempre più complicato), ogni essere umano possa avere più parole, cominciando subito, dai più piccoli…

il “potere” sta nel “potere” aiutare gli altri a costruirsi il proprio presente e il proprio futuro individualmente e nell’interesse di tutti, provare a invertire la rotta dei “destini segnati”.

“Non voglio perdere nessuno” non è uno slogan, è quello che sento “a mente accesa” e “a cuore aperto”, perché chiunque e a qualsiasi età possa essere cittadino, perché ci si possa difendere da chi, utilizzando il potere sostantivo, continuerebbe a farlo sentire un suddito.

E a proposito del proverbio riportato da un signore nei giorni passati “vuoi conoscere un fesso? mettigli il cappello in testa”… “mettigli”… “fesso”, il tuttoutilizzato come ingiuria (www.treccani.it), mi piace dire però che il cappello, il più bel cappello che potessi mai desiderare e calzare, l’ho calzato da sola e mio padre ne sarebbe orgoglioso davvero! Ecco, l’ho detto!

Auguro di cuore a tanti altri “fessi” di poter fare altrettanto, vorrà dire che la scuola ha funzionato.

E in virtù di questo augurio, la preoccupazione forte che sento, e condivido il pensiero della straordinaria prof. Lucangeli, è per gli adulti, sì proprio coloro che in questa fase, in questo periodo di grande incertezza, potrebbero essere gli elementi di equilibrio o gli elementi di squilibrio dell’attuale sistema. In questo momento, dice sempre la prof. Lucangeli, c’è bisogno di “eroismo delle emozioni, cioè di ritornare a sentirsi uno a fianco all’altro, uno alleato dell’altro“, con la scuola che c’è, bisogna avere la capacità di resistere e trovare la condizione migliore per superare gli ostacoli.

È inaccettabile che la scuola, invece di essere terreno di incontro e confronto, debba essere vissuta come campo di battaglia, in un conflitto senza fine per l’arroganza di posizioni che tra l’altro non hanno alcun riscontro, non si possono chiedere favoritismi e/o privilegi, ma diritti e doveri per tutti, nel rispetto della Costituzione che cerchiamo di far conoscere ai nostri alunni e che gli adulti, in taluni casi, ignorano o hanno dimenticato. 

La politica dovrebbe avere una visione di sviluppo del territorio, promuovere ricerca e progettazione, anticipare i cambiamenti per governarli al meglio in una società sempre più complessa… e non è pensabile, non è possibile, che tutto sia gestito da una singola persona, certo deve esserci un responsabile che faccia sintesi e si assuma l’onere della decisione, meglio direi, della scelta! Per questo esistono staff, con competenze professionali adeguate, che supportano e sostengono i responsabili, nel nostro caso il dirigente dell’istituzione Scolastica Autonoma, non il “capo”, “chi comanda”, come in genere si esprime chi non ha sufficiente conoscenza delle organizzazioni e/o visioni molto riduttive delle potenzialità di una squadra di lavoro!… a chiamarlo “cerchio magico”, pensando di demolirne la credibilità e il valore, si sbaglia clamorosamente, oppure si parla della propria esperienza… Come ci ha ricordato la prof. Tomaiuoli, riportando una bella pagina di Susanna Tamaro: “il Cerchio Magico è il luogo dove un giorno è caduta una stella“.

Scelte, appunto, scelte che nella vita ognuno è chiamato a fare per sé e di conseguenza anche per altri, e allora c’è chi continua a studiare e chi invece si ferma al sentito dire, chi prova a realizzare e chi invece sceglie di demolire, chi guarda al futuro e chi si ferma al proprio naso…

Spesso mi torna in mente quanto detto da un genitore andando via, dopo l’approvazione del nostro PTOF il 14/12/2018 in Consiglio di Istituto: “bello, ottimo lavoro, ma è troppo avanti per il nostro territorio”

Che nella scuola chi la abita e la vive debba avere visione di futuro e anticipare i tempi, invece di rincorrerli, penso sia quello che, come cittadini di uno Stato, ci si aspetta normalmente e quindi è stato un complimento, probabilmente inconsapevole, ma tant’è!

Solo in un anno, e sono sotto gli occhi di tutti, quattro attacchi violenti alla scuola e a chi la dirige traboccanti di accuse, talvolta costruite anche in modo maldestro… e meno male che non c’è niente di personale! Sono passata dall’essere “isterica per via delle mestruazioni” – marzo 2017, mandata “a quel paese” – giugno 2019, “falsificatrice di moduli di iscrizione”, “fatina che ha spostato la scuola a Carpino” (in realtà sono gli abitanti di Carpino che lavorano nella nostra scuola a Vico), al “non rispettare le norme scolastiche” e all’aver “commesso una grave e pericolosa omissione” – 2020)… offese e volgarità? Ma no, attestazioni di merito!

Vale sempre e di più: “Ciascun dal proprio cuor l’altrui misura”.

Ma siamo alla fine dell’anno, un anno orribile per tutto quanto accaduto, e quindi in fase di bilanci ma anche di programmazione per il futuro, perché sia un anno di meraviglie… abbiamo finalmente il vaccino contro il Corona virus, speriamo a breve anche contro l’ignoranza. Eh sì, studiare costa fatica e sacrificio, non tutti sono disponibili a tempi supplementari di lavoro, per cui una punturina risolverebbe il problema, proprio e altrui.

Scusate, lo dovevo a me e a voi, dopo un lungo periodo di grande sofferenza e di amarezza, di delusione e anche di sconforto, con altre cicatrici a fare memoria, oggi mi sento rigenerata, più forte di prima e pronta a ripartire, a far progetti per la migliore scuola possibile, con i bambini sempre al centro dei miei interessi.

E permettetemi un appello finale, magari per fare ammenda della cattiveria praticata e urlata, o magari per fare ammenda dell’indifferenza di questi ultimi mesi, o magari solo per fare qualcosa di buono, potreste aiutarmi a sostenere ancora una volta l’Associazione “I bambini di Antonio“, prenotando il vostro calendario dai docenti coordinatori di classe (il mercatino solidale speriamo di poterlo fare a Pasqua), oppure l’Associazione “Still I Rise”, un’organizzazione indipendente nata per offrire istruzione, protezione e dignità ai bambini dimenticati del mondo, comprando o regalando una copia del libro “Attraverso i nostri occhi”.

Come ho sempre detto, i figli sono figli di tutti, oggi lo ribadisco con ancora più convinzione con Nicolò Govoni “… ogni bambino è figlio nostro e, un bambino alla volta, noi cambieremo il mondo. Io ci credo con tutto me stesso… La scuola salva la vita, e i ragazzi di Mazì ne sono la prova vivente”.      

Auguri, buon 2021 e… arrivederci a scuola, presto!

 Lapreside

Donatella Apruzzese