La giunta comunale ha approvato l’adesione al “Manifesto della comunicazione non ostile”, un progetto sociale di sensibilizzazione contro la violenza delle parole. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di ridurre, arginare e combattere le pratiche e i linguaggi negativi. Ha l’ambizione di essere l’occasione per ridefinire lo stile con cui stare in rete e diffondere il messaggio “scelgo le parole con cura” perché “le parole sono importanti”.
«La Rete ci ha abituati ad una sorta di indolenzimento civico e morale, per cui insultare ed esporre la propria idea con toni violenti e irrispettosi dell’altro è diventata purtroppo una “regola” – ha spiegato il sindaco Michele Crisetti – È necessario che ciascuno di noi capisca l’importanza di veicolare il proprio pensiero in maniera pacifica ed educata. Le parole hanno un peso non indifferente e un potere che neanche immaginiamo, non si può agire nella totale inconsapevolezza delle conseguenze che possono generare. Internet non è una cassaforte ermetica, gli insulti non spariscono una volta fuori dai vari social: bisogna riappropriarsi della responsabilità delle parole, nel bene e nel male».
Il Manifesto è il frutto di un lavoro di partecipazione collettiva a cui hanno contribuito tutte le organizzazioni della società civile e le amministrazioni impegnate nell’attuazione del terzo action pian italiano per l’open government e fonda su 10 punti:
- Virtuale è reale. Dico e scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona;
- – Si è ciò che si comunica. Le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano;
- – Le parole danno
forma al pensiero. Mi prendo tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quel che penso;
- Prima di parlare bisogna ascoltare. Nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura;
- – Le parole sono un ponte. Scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri;
- – Le parole hanno conseguenze. So che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi;
- – Condividere è una responsabilità. Condivido testi e immagini solo dopo averli letti, valutati, compresi;
- – Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare. Non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare;
- – Gli insulti non sono argomenti. Non accetto insulti e aggressività, nemmeno a favore della mia tesi;
- – Anche il silenzio comunica. Quando la scelta migliore è tacere, taccio.