«Continuiamo a non capire come mai la Serie D possa seguitare a giocare e noi no. Eppure, il nostro campionato è del tutto simile a quello interregionale e, per questo, occorre parificarlo a tutti gli effetti». Firmato, i capitani delle squadre dell’Eccellenza pugliese. La petizione è sottoscritta da venti “ufficiali” di campo: da Angelo Colella del Vieste a Giuseppe Negro del Maglie, da Bartolo Lorusso del Mola a Anibai Montaldi dell’Ostuni, fino a Damian Salto del Matino e Massimo Pollidori del Barletta.
Il nuovo decreto del presidente Conte ha innaffiato con acqua gelata gli entusiasmi della rappresentanza dei protagonisti della «Premier League» di Puglia: «Divieto di sport» regionale fino al 5 marzo. Epperò c’è l’esempio della pallacanestro. Come la mettiamo? L’abbiamo chiesto a Vito Tisci, da pochi giorni confermato alla guida del Comitato regionale.
«Quella al basket è una deroga che francamente non autorizza ad avere speranze sulla ripresa dei tornei regionali di calcio. Tuttavia – ammette il governatore del pallone di Puglia -, la mozione avanzata da buona parte dei capitani delle squadra di Eccellenza contiene delle giuste osservazioni, su cui a dire il vero si stava già discutendo da qualche giorno».
E così, oggi partirà alla volta della presidenza della Lega Dilettanti una lettera congiunta da parte dei presidenti dei Comitati regionali che in qualche modo perorano la causa delle compagini “eccellenti”. «Noi siamo rappresentanti delle società, da esse votati. Per cui, se ci sono pressioni fatte pervenire in modo democratico, civile e nel rispetto delle regole, dobbiamo farcene interpreti. Non so dire quante possibilità ci siano perché la richiesta possa essere accolta. Due cose sono certe: una, che è assolutamente vero quel che ha detto il presidente Sibilia (il parlamentare irpino Cosimo Sibilia il 6 febbraio sarà con ogni probabilità confermato al vertice della Lnd, ndr) e cioè che ogni decisione dipende esclusivamente dall’andamento dell’epidemia; l’altra che in caso di ripresa, l’Eccellenza dovrà scrupolosamente rispettare il protocollo oggi vigente in Serie D, con i test antigenici settimanali per tutto il cosiddetto gruppo-squadra». Insomma, una chance esiste, ma
Anche i club del settore giovanile stanno provando a fare lobbing: «Non ci sono le condizioni. E se proprio vogliamo dimenticare i pericoli del contagio, dando per scontato che campi e spogliatoi siano luoghi sicuri, c’è un decreto del Capo del Governo a impedirlo. Come presidente nazionale del Settore Giovanile e Scolastico lo dico con la morte nel cuore».
Saltate anche le date di febbraio (il 4 i recuperi, il 7 la ripresa della stagione regolare), la nuova linea di confine calendariale è ora fissata a Pasqua, il 4 aprile: «Tecnicamente – conclude Tisci -, i tempi ci sarebbero ancora, giocando qualche volta di giovedì e terminando i campionati a metà luglio. Vorrà dire che saremo stati bravi a far mollare la morsa al virus. Noi ci faremo trovare in ogni caso pronti. Speriamo».
Vito Prigigallo
gazzettamezzogiorno