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NIENTE LAVORI NELLE AREE VINCOLATE, LA REGIONE SALVA IL PIANO CASA. L’EDILIZIA RIPARTE CON IL SUPERBONUS

Negli ultimi dieci anni la Puglia ha perso 32 mila operai edili e oltre 4 mila aziende. Lo scorso anno la crisi dell’edilizia si è accentuata con la pandemia. E in questi primi mesi del 2021 la situazione non è migliorata di molto. Però in Puglia qualcosa sta cambiando. Al comparto edile una boccata di ossigeno potrebbe arrivare dallo scongiurato stop del Piano Casa della Regione e dagli interventi di riqualificazione energetica e antisismica avviati accedendo al super ecobonus del 110%. Ma andiamo con ordine.

PIANO CASA SALVO

Ieri il Consiglio regionale ha salvato la proroga del Piano Casa, approvando all’unanimità la proposta di legge, primo firmatario Fabiano Amati (Pd), che modifica la legge di bilancio regionale per il 2021. Nel mirino era finito l’articolo 15 che era stato impugnato dal Governo. La disposizione consentiva di applicare il Piano Casa anche in aree sottoposte al vincolo del Piano paesaggistico. Ieri l’aula ha abrogato la disposizione per evitare il contenzioso davanti alla Corte Costituzionale. «Il Piano Casa rappresenta la conferma delle politiche fondate sull’eco-edilizia, in quanto solo così si evita di consumare suolo ed è da intendere come uno strumento di economia ad elevato tasso di rendimento», dice il consigliere Fabiano Amati. Alla proposta di modifica il capogruppo di Fi, Stefano Lacatena, aveva presentato due emendamenti che poi sono stati ritirati con la promessa di un nuovo intervento legislativo. «Pensare alla riqualificazione urbana del territorio contro le speculazioni edilizie e a beneficio esclusivo della comunità pugliese: è questo l’obiettivo del nostro emendamento alla legge sul Piano Casa. Una proposta che abbiamo ritirato, assecondando la richiesta di approfondimenti della maggioranza e che ripresenteremo nelle prossime ore come testo di legge», afferma invece Stefano Lacatena.

IL BONUS

L’altra boccata di ossigeno riguarda i 354 interventi di riqualificazione energetica e antisismica avviati accedendo al super ecobonus del 110% per un valore di oltre 28 milioni di euro. La Puglia è quarta in Italia per numero totale di interventi, alle spalle solo di Lombardia (549), Veneto (562) ed Emilia-Romagna (430). Nicola Bonerba, presidente di Ance Puglia, dice: «C’è un enorme interesse da parte dei proprietari ma anche delle imprese e della filiera collegata nei confronti di una misura in grado di ridurre il rischio sismico e consumi energetici rilanciando, al contempo, l’edilizia: prevediamo che il super ecobonus possa generare in questo primo anno in Puglia almeno 200 milioni di euro di lavori per circa 3 mila occupati. Tuttavia, le potenzialità della misura sono penalizzate dall’assenza di un arco temporale sufficiente, considerando i lunghi tempi decisionali dei condomìni oltre che quelli delle istruttorie; per non vanificare i segnali di interesse del mercato ci auguriamo che il Governo proroghi la misura sino al 2023». Agli incentivi puntano migliaia di proprietari pugliesi, anche perché l’intervento di riqualificazione energetica permetterà anche una rivalutazione positiva delle quotazioni immobiliari. Ma, purtroppo, molte pratiche si bloccano sul nascere per l’esistenza di abusi edilizi o interventi non condonati. Bonerba conclude: «La Puglia è, però, in fondo alla classifica per il valore medio degli interventi: infatti si attesta su 81.500 euro, a fronte della media nazionale (112 mila euro) e dei valori più alti in assoluto che si registrano in Abruzzo (oltre 200 mila euro) e Liguria (172 mila euro). Dei quasi 29 milioni di lavori legati al super ecobonus 110% in Puglia, ne risultano già realizzati 20,8 milioni, pari al 72 per cento, in linea col dato nazionale sull’avanzamento lavori che si attesta al 71 per cento».