Condanna all’ergastolo e isolamento diurno per 18 mesi. È quanto hanno chiesto i pm Laura Simeone e Ludovico Vaccaro al termine della loro requisitoria per il processo a carico di Giuseppe Papantuono, il 66enne di Cagnano Varano che la mattina del 13 aprile 2019 uccise il maresciallo dei carabinieri Vincenzo Di Gennaro e ferì l’appuntato Pasquale Casertano, mente erano in servizio. Per quest’ultimo reato contestato l’accusa ha chiesto cinque anni di carcere: pena quest’ultima assorbita dall’ergastolo in caso di condanna.
Il processo si sta celebrando dinanzi ai giudici della Corte d’assise di Foggia. Nella requisitoria la pm Simeone ha ricostruito la giornata dell’omicidio e i giorni precedenti, quando l’imputato venne fermato una prima volta il 4 aprile con tre bustine di cocaina e il 7 aprile quando fu trovato in possesso di un’arma da taglio.
Si toma in aula il prossimo 9 aprile per la discussione delle parti civili: i familiari del maresciallo di Gennaro, il comune di San Severo, il collega Pasquale Casertano, l’Associazione nazionale sottoufficiali d’Italia, l’Arma generale dei carabinieri, il ministero dell’Interno e il ministero della Difesa.
Fatto che sconvolse quel 13 aprile di due anni, quando l’imputato fermò con un cenno i due militari intenti nel loro servizio di pattugliamento nelle vie del centro garganico. Di Gennaro e Casertano furono chiamati da Giuseppe Papantuono, 65 anni. Il maresciallo abbassò il finestrino per chiedere a Papantuono cosa volesse; per tutta risposta l’uomo sparò diversi colpi di pistola uccidendo il sottufficiale e ferendo Casertano. Secondo gli inquirenti, Papantuono aggredì i carabinieri per vendicarsi di una perquisizione subita alcuni giorni prima collegata ad altri episodi che vedevano presunto protagonista.