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CONSEGNATO IL PFIZER PER I PIÙ FRAGILI LA REGIONE PROGRAMMA I RICHIAMI

La Puglia ha utilizzato il 95% delle dosi di vaccino antiCovid consegnate sino a questo momento e superato un milione e 200mila somministrazioni. Dopo Umbria e Marche è terza a livello nazionale, tra prime e seconde dosi. L’86% degli over 80 ha ricevuto almeno la prima dose e la fascia di età tra i 79 e i 70 anni si ferma al 60% circa. Dopo la grande corsa, in particolare a consumare le dosi disponibili di AstraZeneca, con la somministrazione anche a sportello e senza prenotazione, la campagna vaccinale registra una frenata, soprattutto per i 60/69 enni. Dovrebbero arrivare nei prossimi giorni circa 120 mila dosi di AstraZeneca. Ieri sono state consegnate 152 mila vaccini Pfizer-Biontech. Ne erano rimaste circa 18 mila. Pfizer sarà distribuito in modo prioritario ai medici di medicina generale perché possano riprendere la vaccinazione per i pazienti fragili, caregiver e over 80 non autosufficienti da raggiungere a casa. Lo confermano il presidente Michele Emiliano e l’assessore regionale alla sanità, Pier Luigi Lopalco che ringraziano i medici di base «per il capillare lavoro che stanno portando avanti nonostante le difficoltà legate alla complessità della campagna e con un impegno che va certamente al di là di qualsiasi accordo contrattuale». La giornata ieri è stata contrassegnata da un fitto scambio epistolare tra i medici di base e lo stesso governatore. «Qualcuno vuol far passare l’immagine di una categoria le cui motivazioni per aderire alla campagna vaccinale sarebbero addirittura di natura economica – scrive il segretario Fimmg Bari, Nicola Calabrese in una lettera aperta al presidente – una accusa che nessuno dall’interno delle istituzioni si è preoccupato di smentire. Se l’intervento della medicina di famiglia nella campagna vaccinale non è necessario o è considerato troppo oneroso per il sistema sanitario, siamo pronti a fare un passo indietro». La risposta di Emiliano non si fa attendere. «Raccolgo la vostra sollecitazione per chiedervi di guardare oltre le ingiuste critiche che vi hanno rivolto – scrive su facebook il governatore – Nella cronaca di questa pandemia accade sovente che ciascuno di noi, spesso senza avere alcuna responsabilità, subisca a torto o a ragione polemiche ed attacchi». Oggi riunione di riappacificazione.  Nel frattempo, c’è chi pensa alla programmazione. «A maggio – spiega Vito Montanaro, direttore del dipartimento regionale della salute appena riconfermato nel suo incarico – vanno programmati i richiami. Quelli con AstraZeneca, somministrati a forze dell’ordine e personale scolastico a marzo, sono circa 120mila». Pianificazione e programmazione sono affidate al Dipartimento. La logistica è affare della Protezione civile che in sostanza deve, spiegano dalla Regione, assicurare la distribuzione dei vaccini nei diversi hub sulla base del cronoprogramma validato dall’assessorato alla sanità che, a sua volta, deve verificare quotidianamente le dosi necessarie. «Da maggio – sostiene Montanaro – in relazione alle dosi disponibili sarà programmata l’attività legata alle 4 priorità individuate dal piano nazionale, cioè over 80, fragili, 79/70 e 69/60». AstraZeneca è raccomandato agli over 60, ma in Lazio, dove stanno già partendo con la fascia 59/58 anni, si sta valutando di aprire a sportello anche ai più giovani che vogliano comunque immunizzarsi con il vaccino anglo-svedese. «Noi non possiamo dire nulla se non dopo aver ricevuto la pianificazione di consegne di AstraZeneca per maggio – precisa Montanaro – tenendo presente le dosi necessarie per i richiami». Al momento, risultano in giacenza nei frigoriferi delle Asl poco più di 8 mila dosi di Astrazeneca, cui si aggiungono le 8.800 dosi consegnate nelle ultime ore. Poi ci sono 30.845 dosi di moderna e poco più di 7 mila di Janssen, su circa 12 mila consegnate. Intanto, la Asl di Bari fa sapere che il 23% dei cittadini residenti nella provincia ha ricevuto almeno la prima dose di vaccino. A questo corrisponde nelle ultime tre settimane una riduzione del 45% di nuovi casi positivi. «Un calo significativo e confortante”, spiega il direttore generale, Antonio Sanguedolce».