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CALANO RICOVERI E CONTAGI, GIALLO VICINO NEGOZI APERTI NEL PRIMO MAGGIO

Gli occhi sono puntati su Roma. Questa volta neppure Pier Luigi Lopalco, epidemiologo e assessore, intende sbilanciarsi. «I nostri numeri sono da zona gialla – dice il professore – ma aspettiamo la valutazione del ministero della Salute». Numeri alla mano è possibile che la Puglia passi dall’arancione, decretato una settimana fa, al giallo. Ossia la fascia con un’ulteriore diminuzione delle restrizioni, ristoranti aperti a pranzo e possibilità di spostarsi tra Comuni senza autocertificazione.

L’incidenza – nuovi casi di infezione ogni centomila abitanti – è sotto il valore di rischio indicato dal ministero, cioè 250. Gli uffici regionali ieri pomeriggio indicavano un’incidenza pari a 214, nella settimana tra venerdì 23 aprile e giovedì 29. E anche l’indice Rt (la capacità di contagio) è stabilmente sotto il valore-soglia di 1 e ieri era misurato a 0,9. «Sono i nostri calcoli – chiarisce Lopalco – e devono essere convalidati da Roma. In particolare quello sull’incidenza deve essere confermato dalla Protezione civile nazionale e poi essere trasmesso alla cabina di regia. Le ultime disposizioni rendono più complessa la valutazione sulla fascia da assegnare. Il ministero, anche di fronte a numeri in netto miglioramento, potrebbe decidere la permanenza della Puglia in zona arancione per un’altra settimana, allo scopo di far consolidare la situazione in deciso miglioramento».

Anche i calcoli della fondazione Gimbe lo confermano: i contagi sono in calo. Nella settimana tra il 21 e il 27 aprile, le nuove infezioni sono diminuite del 7,8% rispetto ai sette giorni precedenti. Il dato della settimana scorsa dava un decremento del 7,2%. Inoltre i casi attualmente positivi ogni 100 mila residenti sono passati da 1.260 a 1.231. Ancora sopra la soglia di rischio i letti occupati da malati di Covid in ospedale: in area medica sono al 46% (il limite è a 40) e in terapia intensiva a 39% (soglia a 30). Ma pure questi dati sono in miglioramento rispetto ai giorni scorsi. Non c’è tuttavia da farsi prendere dall’entusiasmo. Basti dire che il bollettino di ieri riferiva di 30 decessi e di 1.501 nuovi contagi su 12.290 tamponi (tasso di positività al 12,2%). Stiamo migliorando ma lentamente. Le autorità, tuttavia, non sono inclini al rigore assoluto. La Regione ha deciso di non decretare le chiusure degli esercizi commerciali nella giornata del Primo maggio, come chiesto dai sindacati (per onorare la festa dei lavoratori e non offrire motivo di assembramento). «È trascorsa solo una settimana dal passaggio in arancione – dice l’assessore Alessandro Delli Noci – e dalla possibilità di riaprire quelle attività costrette ciclicamente alla chiusura nell’ultimo anno. Questo ci ha spinto a non obbligarle a chiudere nel giorno del Primo maggio. Il contemperamento degli interessi dei lavoratori e delle aziende comporta reciproci sacrifici». La pensano alla stessa maniera i colleghi del gruppo Con, Gianfranco Lopane e Mauro Vizzino: «Quest’anno – dicono – è necessario uno strappo alla regola». Resteranno chiusi i supermercati Dok, Famila superstore e i pet store del gruppo Megamark. «È dal 2015 – dichiara Giovanni Pomarico, presidente del gruppo – che si rinnova la scelta di non aprire nel giorno del Primo maggio nel rispetto dei valori di questa festività».