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NUOVE CENTINAIA DI CARCASSE AUTO RUBATE, CANNIBALIZZATE E BRUCIATE SCOPERTE DAGLI ISPETTORI AMBIENTALI TERRITORIALI CIVILIS ENDAS DEL COMANDANTE MARASCO

Cerignola, un’altra scoperta eccezionale e vergognosa, oltre a quella del GHETTO di Borgo Mezzanone la settimana scorsa,  fatta nelle colline di terreni non produttivi in agro di Cerignola a un chilometro verso nord dopo la strada provinciale 95 a destra della fattoria di Nonno Peppino dopo i TRE TITOLI e Borgo dei Ghanesi strada comunale detta del forcone, posizione google maps 41, 2209426 – 15, 7551419 per i Carabinieri Forestali, Polizia di Stato, Guardia di Finanza tutela Ambientale e Polizia Locale Ambiente ed ecologia. La macraba scoperta fatta dalla pattuglia di servizio dei volontari Ispettori Ambientali Territoriali del Corpo CIVILIS ENDAS di Manfredonia, moltissime carcasse con targhe bruciate ma leggibili, che con video denuncia e foto denuncia invitano il Ministro degli Interni dello Stato, il Prefetto di Foggia e il Questore di Foggia inoltre i Commissari prefettizi di Cerignola a provvedere immediatamente per tutelare il territorio, l’ambiente, i terreni agricoli adiacenti e la salute pubblica alla rimozione e bonifica dell’intera area oggetto dell’abbandono delle centinaia di carcasse di auto.

A tale proposito il Comandante gen. Giuseppe Marasco dice:   Infatti, l’ordine sindacale d’urgenza per motivi di igiene, sanitari ed ambientali di smaltimento dei rifiuti, va impartito in linea di massima al produttore dei rifiuti che li abbandona in aree pubbliche o private, anche non aperte al pubblico e non al proprietario dell’area in quanto tale, salvo che non sia configurabile una compartecipazione del proprietario anche soltanto colposa per mancata vigilanza; in pratica non può imporsi al privato, il quale sia individuato solo come proprietario dell’area senza essere responsabile dell’abbandono dei rifiuti, lo svolgimento di attività di sgombero e smaltimento degli stessi, giacché destinatari di tali provvedimenti sono i produttori dei rifiuti e non anche i proprietari dell’area in cui i rifiuti sono depositati (TAR Abruzzo  sez. Pescara, 15/01/2004, n 34 – Contra e isolata: Consiglio di Stato, Sez. V – 2 aprile 2003, n. 1678).