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TURISMO/ LA STRIGLIATA DI PICCIRILLO: «LA REGIONE SENZA UN’IDEA»

L’ex direttore generale di Pugliapromozione boccia le strategie pugliesi«Francamente non ho capito cosa ci sia nel piano strategico Puglia365»

Mentre la Puglia tarda a varare la sua campagna promozionale post Covid per attrarre visitatori, Giancarlo Piccirillo, pugliese di Bari, già direttore generale di Pugliapromozione, mette la sua firma sulla maxi operazione di marketing internazionale lanciata dalla Toscana. Una mossa strategica già entrata nel vivo, con una provvista finanziaria iniziale di sei milioni di euro che raddoppieranno entro l’anno, contro un solo milione di euro annunciato dall’assessore pugliese al Turismo, Massimo Bray, a sostegno della campagna pubblicitaria regionale promessa per giugno.
Giancarlo Piccirillo, che effetto le fa, visti i suoi trascorsi professionali pugliesi, essere oggi il capo del marketing team dell’Agenzia Toscana Promozione Turistica?
«Sono un tecnico del turismo e vado dove mi si chiede di lavorare».
Sembra che la Puglia sia in ritardo nel pianificare le azioni di sostegno del proprio brand.
«L’ho appreso dalla stampa nei giorni scorsi. In effetti, se si parte a giugno si è in ritardo».
Federalberghi lamenta inefficienze nella gestione della ripartenza del turismo pugliese, anche per le discrasie prodotte dallo spoil system.
«Io ho guidato Pugliapromozione durante il governo Vendola, poi sono andato via con l’avvento di Emiliano, quando il mio contratto è scaduto».
Un’altra contestazione riguarda il mancato coinvolgimento degli operatori del settore da parte di Bray.
«Noi, invece, abbiamo sempre lavorato con gli operatori, facendo azioni di branding sui canali web, dove i nostri video hanno totalizzato 2,5 milioni di visualizzazioni. Insieme agli operatori abbiamo creato offerte coerenti con i sette temi di viaggio proposti. Ai laboratori sul nuovo turismo di Tuscany together hanno partecipato oltre 2000 operatori e oggi, su Visit Tuscany, abbiamo quasi un migliaio di offerte di soggiorni ed esperienze in linea con la campagna. Nell’ultimo mese le visite al nostro portale di destinazione sono raddoppiate».
Auspicando la ripartenza, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha evocato il Rinascimento fiorentino che è il tema portante della vostra campagna denominata Toscana, Rinascimento senza fine.
«Questo mi fa molto piacere. Forse, von del Leyen ha visto la nostra campagna. Ci fa gioco, vuol dire abbiamo visto bene».
Come si sta muovendo, secondo lei, la Regione Puglia nel turismo?
«Francamente, devo dire che non capito cosa che c’è scritto nel piano strategico Puglia 365, il documento che deve orientare l’azione di tutto il comparto. Non ho capito qual è la direzione, cosa si vuole fare, dove si vuole andare. Stiamo parlando del piano strategico del marketing pugliese».
Vuol dire che, a suo avviso, la Puglia turistica non ha una strategia degna di questo nome?
«Puglia 365 non so davvero cosa sia. Non c’è un numero, non c’è una strategia di posizionamento, non ci sono criteri di misurazione dei risultati. Un piano strategico deve dire dove si vuole andare e dove non si vuole andare. Poi deve prevedere la misurazione dei risultati delle azioni che si intendono svolgere. Invece, non c’è una visione, non c’è un’idea. Ma la programmazione nel turismo è fondamentale perché si devono coordinare migliaia di operatori verso un’unica direzione. Mi dispiace, anche perché sono grato alla Puglia, la terra per la quale faccio il tifo».
Quanto è grave il ritardo della Puglia nel promuoversi sui mercati?
«Il fattore tempo è determinante. Noi eravamo pronti già a gennaio. E poi la Puglia non ha tratto certo vantaggi d’immagine dalle criticità emerse nella campagna vaccinale. Io in Puglia ho avuto a che fare con un gruppo di lavoro eccezionale che le altre regioni ci hanno invidiato. La Toscana, però, si è mossa per prima. Stiamo comunicando in Germania, nell’Italia del Nord, in Francia, Svizzera e Belgio, poi sarà la volta dell’Inghilterra. Le altre regioni sono in ritardo, ma è gravissimo che non si stiamo muovendo l’Italia nel suo insieme. Il danno lo subiremo questa estate, anche perché Grecia e Spagna sono aggressive sui mercati e hanno fissato regole chiare per chi prenota dall’estero».

ANTONIO DELLA ROCCA

corrieremezzogiorno